«In Europa ci presenteremo con il perimetro di alleanze che c’è già oggi in Italia. Che è un perimetro di centrodestra».
Dopo dieci giorni di piccoli incendi, polemiche interne e sollecitazioni esterne in merito al futuro delle alleanze a Bruxelles e all’appartenenza di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia a famiglie politiche differenti, Giorgia Meloni prende la parola e si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «Mi fa un po’ sorridere, se posso, vedere che il fatto che le famiglie del centrodestra italiano sono divise in Europa pone un problema quando è sempre stato così» dice a margine della firma dell’Accordo tra il governo e la Regione Lombardia alla Fiera di Milano. «Quando c’era il governo giallorosso in Europa i due partiti non erano nella stessa famiglia europea continua la premier . La dinamica delle elezioni per il Parlamento di Bruxelles è molto complessa. Quindi si può tranquillamente far parte di famiglie politiche europee diverse, governare molto bene in Italia e provare a governare insieme per un’Europa diversa». Per la presidente del Consiglio l’obiettivo è «far crescere il ruolo dell’Italia» quindi si punta a «creare una maggioranza nel Parlamento che sia compatibile rispetto a quello che abbiamo visto in passato».
C’è spazio anche per sottolineare quanto l’esecutivo abbia lavorato per razionalizzare l’approccio ai finanziamenti europei. «Il paradosso di questa nazione è che diciamo che ci mancano i fondi, ma molto spesso le risorse ci sono e non vengono spese adeguatamente. All’inizio, quando questo governo è nato, ho deciso di accorpare la competenza dei fondi di coesione con il Pnrr. In molti casi possono sovrapporsi e, se questi mondi non si parlano, come tragicamente a volte in Italia è stato, non si riesce a lavorare tutti nella stessa direzione».
Durante il punto stampa la presidente Meloni affronta la questione legata allo strappo dell’Italia sulla Via della Seta: «Giuseppe Conte ci dovrebbe spiegare perché noi siamo l’unica nazione che ha aderito alla Via della Seta ma non siamo la nazione che ha i maggiori interscambi con la Cina, anche all’interno dell’economia europea. Penso che dobbiamo mantenere e migliorare i rapporti di cooperazione con la Cina, ma che lo strumento non abbia dato i risultati attesi».
Nel corso della giornata c’è spazio anche per toccare altri temi, in particolare la questione economica e sociale innescata dall’avvento dell’e-commerce. «Nessun commercio elettronico o colosso del web potrà mai sostituire la funzione culturale e sociale che ricoprono commercianti, artigiani, esercizi di vicinato» dice Giorgia Meloni, in un videomessaggio all’Assemblea di Confesercenti a Venezia, spiegando che «voi siete dispositivi di sicurezza e socialità, il principale antidoto alla desertificazione delle nostre strade, allo spopolamento dei nostri borghi». Serve dunque «equilibrio tra commercio online e tradizionale». «Il commercio elettronico, se non è adeguatamente governato, può portare insieme a grandi opportunità ma anche enormi rischi».
Infine un passaggio su un altro tema che genera un impatto sulla quotidianità e la qualità della vita dei cittadini: quello delle liste di attesa nella sanità. «È un tema a cui ci stiamo dedicando e su cui c’è la massima attenzione. Quest’anno sul fondo sanitario noi siamo arrivati a una cifra mai raggiunta prima, le risorse non bastano» dice a margine di un’altra visita, questa volta ad Artigiano in Fiera a RhoFiera Milano. «Ci siamo concentrati sul tema del personale sanitario, del rinnovo dei contratti dei medici e del comparto sanitario e dell’abbattimento delle liste d’attesa, anche immaginando una detassazione dei premi di risultato che arrivano proprio su progetti di abbattimento delle liste d’attesa. È sicuramente una delle priorità più stringenti per noi come per i cittadini».