Durante una lunga intervista rilasciata al Corriere Della Sera, il noto psichiatra Paolo Crepet, si è lasciato andare a racconti molto personali della sua sfera privata e intima. Rivelazioni che lo mostrano in una versione inedita e che hanno lasciato molti stupiti oltre che divertiti. Ad iniziare dalla sua “prima volta” che lo psichiatra ammette di non ricordare. A questo però aggiunge che non si era trattato di qualcosa di poco importante, anzi, per lui qualsiasi tipo di rapporto è sempre stato d’amore: “Almeno in passato – precisa – oggi ho 72 anni e sono serenamente sposato“.
Il rapporto con i genitori
Nella lunga chiacchierata lo psichiatra, come si fa in un un percorso di analisi, è partito da lontano ricordando il rapporto con i genitori: “Mio padre non mi ha mai detto ‘bravo’ nemmeno quando conseguii due lauree e la specializzazione in Psichiatria – ha spiegato – ho capito che mi apprezzava il giorno del suo funerale perché me lo confidò un amico di famiglia“. Il ricordo del funerale si allarga anche alla madre, di cui proprio durante il rito funebrà scoprì il grande impegno a favore delle donne: “Alla cerimonia cominciarono ad arrivare donne che non conoscevo, che addirittura non avevo mai visto. – racconta – Erano quelle che mia madre aveva aiutato nel centro anti-violenza da lei fondato e del quale io non avevo mai saputo nulla“.
Parlando di eros e di quella volta a New York…
Il discorso si fa poi più intimo quando al professore viene chiesto cosa trova ridicolo in amore: “La genitalità fine a sé stessa. Non mi eccita mai la visione genitale tout court, cerco sempre, o meglio cercavo, un eros più profondo. Mi eccita di più una donna vestita che una nuda“, ed è proprio qui che Crepet ricorda un fatto molto divertente: “Una volta, a New York, ormai decenni fa, ero ospite di amici. Aperitivo, discussioni intellettuali, cena. Poi ho capito che la serata stava prendendo una piega diversa, si stava formando un’orgia. Sono scappato“. Una rivelazione inaspettata, che è però assolutamente in linea con la sua visione dell’eros e dell’amore.
Gli amori adolescenziali
A conferma, il ricordo dei primi amori giovanili, quando gli viene chiesto se da ragazzo si innamorasse spesso: “No, sono serio. Ho sempre scelto con oculatezza gli amori, anche quelli adolescenziali. Ma c’era un problema, mi credevo figo, molto figo, molto più figo di quello che ero“. E sulla gelosia il professore ha le idee chiare: “Non sono geloso e non lo è neanche mia moglie. Voglio essere molto chiaro su questo punto. Come purtroppo la cronaca ci riporta praticamente ogni giorno, la gelosia e il possesso possono essere all’origine di cose tremende. Per me la gelosia è un sentimento medioevale“