Boss esaltati su TikTok: cosa c’è dietro il profilo choc che inneggia alla mafia

Boss esaltati su TikTok: cosa c'è dietro il profilo choc che inneggia alla mafia

Un profilo pubblico su TitkTok che inneggiava alla ‘ndrangheta e alla mafia, che chiedeva la libertà ai detenuti con pesanti insulti ai collaboratori di giustizia del vibonese. Si tratta di un account presumibilmente aperto da qualche tempo e che stamane aveva registrato le reazioni per un pronto intervento di chiusura da più parti, compreso il testimone di giustizia Giuseppe Masciari. La pagina social “Broker detenuti 78”, al momento non è più raggiungibile da nessun utente e aveva già raggiunto oltre 34mila follower registrando circa 345 mila interazioni. “Canale, anonimo, che presenta un’unica scritta sotto la foto profilo: «indulto e amnistia» contornato da emoticon delle catene. Il tentativo è quello, presumibilmente, di accertare la reale identità del responsabile del profilo social”, scrive il quotidiano calabrese.

I post incriminati

Il canale aveva cominciato ad aver un certo seguito e lo dimostra anche il fatto che molti post esaltassero ‘ndranghetisti del Vibonese (dei clan Mancuso di Limbadi e Accorinti di Zungri, soprattutto), ma anche boss riconosciuti colpevoli in diversi procedimenti giudiziari in tutta la Calabria. Venivano esaltati pure mafiosi siciliani ed esponenti del clan romano dei Casamonica verso cui venivano riservate parole di ammirazione con auspici in un italiano sgrammaticato di ritorno in libertà (“presta libertà”). Tra le gallerie fotografiche spuntavano diversi capibastone delle principali ‘ndrine calabresi, ma anche uomini ritenuti vicini ai clan della Puglia e della Sicilia. Non mancavano poi video con canzoni inneggianti alla ‘ndrangheta ed ai riti di affiliazione, oltre ad insulti nei confronti di quattro collaboratori di giustizia del Vibonese: Andrea Mantella, Emanuele Mancuso, Raffaele Moscato e Bartolomeo Arena. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri per identificare compiutamente l’autore o gli autori della creazione della pagina social.

L’account bloccato

Gli utenti che cercano il profilo “broker detenuti 78” adesso trovano la scritta “account bloccato”. Non è chiaro chi sia stato a oscurare la pagina. Secondo quanto si è appreso, i carabinieri avevano appena iniziato gli accertamenti quando il profilo è sparito.

Sulla vicenda era intervenuto stamattina anche Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e componente della commissione Antimafia, chiedendo di oscurare il profilo che ha “incredibilmente 34mila follower e che inneggia a potenti famiglie di ndrangheta calabrese chiedendo addirittura la liberazione dei loro capi. Mi perplime che ci siano decine di migliaia di follower e che si pubblichino su questo profilo – aveva detto Antoniozzi – vere e proprie esaltazioni di famiglie che rappresentano quel segmento che la Calabria respinge fortemente e che non possiamo permettere di fare diventare una narrazione quasi carismatica in un social che dimostra di consentire tutto e che certamente è un pessimo esempio per tutti i nostri giovani”. Intanto sono in corso le indagini sul profilo e per capire chi lo abbia creato da parte dei carabinieri. Ulteriori accertamenti saranno svolti dalla polizia postale.

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