Prima della Scala con polemiche alla vigilia. Nel pomeriggio, all’improvviso, tutto s’accende per la disposizione dei posti a sedere. Il sindaco (e presidente del teatro) Giuseppe Sala fa sapere di essere pronto a rinunciare al Palco Reale per sedersi vicino a Liliana Segre, che non avrebbe gradito di stare sul Palco. La prima lettura per evitare la vicinanza al presidente del Senato Ignazio La Russa e ad alcuni esponenti del governo (il vicepremier Matteo Salvini, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la collega delle Riforme istituzionali Elisabetta Alberti Casellati). «Un messaggio politico», il commento di Sala, in un primo momento. Il sindaco poi farà sapere di «aver espresso un desiderio». Poi gran finale con accordo: tutti – è stato assicurato – saranno insieme sul Palco reale: Sala, Segre, La Russa e Salvini. Una grande Prima, un «Don Carlo» per tutti. Un’opera offerta alla città.
Circa 10mila le persone che la vedranno, 35 i luoghi all’incontro ravvicinato con lo spettacolo; senza contare i siti per gli appuntamenti pre e post, per ascoltare e discutere con gli esperti. Sono questi i numeri della «Prima diffusa» del 7 dicembre, oggi, momento clou per fruire dell’opera verdiana, melodramma stasera in Scena alla Scala dalle ore 18, come rappresentazione di apertura della nuova stagione 2023/2024 del Piermarini. In città, i Municipi coinvolti sono nove, senza contare i siti delle postazioni fuori-Milano (info: www.yesmilano.it).
Prima di iniziare il tour alla scoperta dei maxi-schermi e schermi, una notizia su scala nazionale: lo spettacolo scaligero sarà in diretta su Radio3, su Rai1, HD canale 501 e su RaiPlay. Massimo sforzo tecnologico in Teatro, con dieci telecamere in alta definizione, 45 microfoni nel golfo magico dell’orchestra e in palcoscenico, 15 radiomicrofoni dedicati ai solisti. Un gruppo di lavoro di 50 persone tra cameraman, microfonisti, tecnici audio e video. Questo dentro, anche fuori un grande lavoro, per garantire tante opportunità di ascoltare e vedere. Vediamone alcune, le maggiori, almeno in termini di dimensioni e capacità di raggiungere il massimo della «platea cittadina».
Piazze, teatri, auditorium e musei, c’è l’imbarazzo della scelta. In alcune sedi scelte, le proiezioni saranno precedute dalla «Guida all’ascolto dell’Opera» a cura dell’Accademia Teatro alla Scala. «Attraverso un linguaggio accessibile – viene spiegato – musicologi e narratori specializzati offriranno al pubblico guide all’ascolto nei principali quartieri milanesi». Obiettivo: dare una mano a far comprendere meglio l’opera del grande compositore di Busseto. Il Municipio numero 1 è il cuore dell’evento, con il maxi-schermo sistemato in Galleria Vittorio Emanuele, all’Ottagono. Visione assicurata al Conservatorio e alla Fondazione Feltrinelli. E ancora: diretta all’Auditorium «Gaber» e a Palazzo Pirelli; allo Spazio Fumetto, al MaMu e al Mudec; anche ad Armani/Silos, al Mare Culturale Urbano e alla Centrale dell’Acqua. Di più: il «Don Carlo» si vedrà alla Cineteca Milano Mic e allo Spirit De Milan. Postazioni fuori città, per gli aeroporti è stato scelto Malpensa. Non solo.
La Prima deve essere, è di tutti. Schermi sono stati sistemati, nelle case circondariali di San Vittore e di Opera, al PuntoZero Teatro dell’Istituto Beccaria e nella Comunità per minori non accompagnati «Oklahoma» e al Medicinema-Grande Ospedale Metropolitana Niguarda.