Pietre e cassonetti contro i poliziotti: le violenze degli antagonisti a Bologna

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Mattinata impegnativa per le forze dell’ordine a Bologna, dove sono stati effettuati due sgomberi in altrettanti edifici occupati dagli antagonisti. Le operazioni sono state svolte in via Corticella e dell’ex istituto Zoni di viale Filopanti. Entrambi gli sgomberi hanno visto scontri tra la polizia e gli antagonisti e il bilancio è stato fortemente a sfavore delle divise, che contano oltre 10 feriti, di cui uno grave, come da denuncia del sindacato Fsp.

Il primo intervento è stato svolto in via Corticella, base del del collettivo PLAT (Piattaforma di Intervento Sociale), che a settembre ha occupato un edificio di proprietà pubblica ritenuto evidente migliore rispetto a quello che per anni hanno occupato abusivamente in via Raimondi. Gli scontri con le forze dell’ordine sono stati violenti. Gli antagonisti hanno reagito all’arrivo degli agenti in tenuta antisommossa lanciando alcuni cassonetti. Scene simili, di uguale violenza, si sono registrate in viale Filpanti, dove gli attivisti del CUA (Collettivo Universitario Autonomo) da qualche mese occupano gli spazi dell’ex Istituto Zoni in protesta contro gli affitti della città. Agli antagonisti si sono aggiunti anche alcuni studenti di un vicino istituto tecnico, una scuola superiore, che hanno scagliato altri cassonetti e pietre contro gli agenti.

Ma gli sconti, in questa giornata, sono stati più violenti del solito. “Ennesima giornata di guerriglia, oggi, per donne e uomini della Polizia di Stato. L’aggressione avvenuta in occasione dello sgombero di un edificio a Bologna ha causato il ferimento di oltre dieci colleghi“, dichiara Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato. A riportare i danni peggiori è stato un agente della Digos, ferito gravemente. “E non si parli di proteste o manifestazione del dissenso, si tratta di violenza pura, lanciare un cassonetto addosso a un poliziotto, colpirlo a calci e pugni, scagliare pietre e qualsiasi altra cosa è un reato“, ha proseguito, sottolineando la gravità di quanto accaduto. “Servire il Paese non può voler dire solo portare un bersaglio addosso, e i poliziotti sono esausti e stufi. È una continua ecatombe, ogni servizio di chi scende in strada si rivela una trappola in cui nella migliore delle ipotesi si subiscono offese, insulti, sputi, lanci di vernice o di cibo, ma quasi sempre anche botte, sprangate e bastonate, lanci di oggetti di ogni genere quando non di bombe“, prosegue il sindacalista, la cui rabbia è palese.

Il dirigente della Digos è stato preso in carico in pronto soccorso con un trauma cranico. Gianni Pollastri, Segretario nazionale Fsp, sottolinea come tra gli elementi più gravi di questa aggressione vi sia il coinvolgimento dei minorenni dell’istituto tecnico “per giustificare abusi e prevaricazioni che sono chiare e indiscutibili violazioni della legalità, e che si vorrebbero nascondere dietro al diritto delle fasce più disagiate della società di ottenere un’abitazione. Ma aggredire i poliziotti che svolgono solo il proprio lavoro è e resta solo un reato gravissimo, e non c’è scusa che possa tenere“.

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