Motra Rena Stewart, giornalista britannica che tradusse il testamento di Hitler

Morta Rena Stewart, la giornalista britannica che tradusse il testamento di Hitler

Si è spenta a Londra dopo un secolo di vita la giornalista britannica Rena Stewart, ausiliaria del servizio segreto britannico che durante la Seconda guerra mondiale prese parte agli interrogatori degli ufficiali dell’intelligence tedesca e tradusse il testamento di Adolf Hitler.

Nata nel lontano 1923, Stewart aveva studiato la lingua francese e il tedesco – che diventeranno essenziali per le spie Alleate durante l’occupazione nazista dell’Europa – presso l’università di St. Andrews. Quando il secondo conflitto mondiale deflagrò, dopo essersi laureata nel 1940 decise di arruolarsi come volontaria nell’Auxiliary Territorial Service, componente femminile del Reale Esercito britannico, nel quale servirono anche la Regina Elisabetta II e Mary Churchill. Considerate le sue capacità di poliglotta, nel 1944 la Stewart venne assegnata alla leggendaria Stazione X di Bletchley Park: dove era stato basato nel 1938 il centro di crittoanalisi gestito dal Secret Intelligence Service per decodificare le comunicazioni nemiche. Proprio lì il grande matematico Alan Turing decifrò Enigma.

Precisamente in una sezione dove venivano raccolti e catalogati i messaggi decifrati della Wehrmacht e dalla Luftwaffe, rispettivamente esercito e aviazione tedesca, in modo da poter condurre analisi di intelligence facendo dei confronti. Era grazie a donne e uomini come lei se le “lacune” nei messaggi intercettati solo in parte, e decifrati quindi parzialmente dagli analisti di Bletchley, trovavano un “senso compiuto”. Tra questi finì un messaggio inviato niente di meno che dal feldmaresciallo Albert von Kesselring, allora comandante in capo sul fronte occidentale (in precedenza comandante supremo delle forze tedesche in Italia) ad Adolf Hitler.

Il testamento del Führer

Alla fine del conflitto Stewart venne assegnata al Centro di interrogatorio dettagliato dei Servizi combinati a Bad Nenndorf, ovest di Hannover. Lì assistette agli interrogatori degli ufficiali dell’intelligence tedesca catturati. Agenti e ufficiali dell’Abwher e dell’Sd, il servizio informazioni delle Ss. Il suo ruolo consisteva nel trascrivere gli interrogatori in lingua inglese, ma il suo momento più memorabile arrivò quando lei e un collega ricevettero il testamento di Hitler che doveva essere tradotto con la massima precisione per “ordine dei superiori”. Fu merito della Stewart se un particolare passaggio del testamento di Hitler riferito a Martin Bormann – considerato ufficialmente morto il 2 maggio del 1945 senza prove evidenti – venne tradotto con l’espressione “godere di una vita da piccolo borghese“.

Giornalista a Radio Mosca con un filo diretto nella Cia

Dopo aver raggiunto il grado di sergente, Rena Stewart lasciò il servizio ausiliario del British Army per entrare nella Bbc, dove impiegò ancora una volta la sua perfetta conoscenza del tedesco, lavorando con molti attori fuggiti dalla Germania. Lì tradusse le opere di Ibsen e Shakespeare per le trasmissioni radio nella Germania occupata dagli Alleati.

Decise di diventare una vera giornalista. Fu spostata all’ascolto del servizio in lingua inglese di Radio Mosca, rimanendo nel Monitoring Service che forniva informazioni al governo britannico e aveva un “accordo di scambio” con il Foreign Broadcast Information Service gestito dalla Cia. “Erano lì puramente da un punto di vista dell’intelligence” spiegò nelle interviste rilasciare in seguito la Stewart, che non era dispiaciuta nel svolgere – anche “soltanto un po’” – un lavoro che aveva ancora a che fare con lo spionaggio. Come ai vecchi tempi.

In pensione dal 1983, continuò a dedicarsi all’arte e al tedesco per il resto della sua vita. Mai adeguata a quella delle cosidette donne da focolare domestico. L’annuncio della scomparsa, avvenuta l’11 novembre, è stato dato dalla famiglia solo ieri al quotidiano londinese The Guardian.

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