C’è un video di 20 secondi che immortalerebbe Giovanni Padovani, l’ex calciatore dilettantistico che il 23 agosto del 2022 uccise a martellate, pugni, calci e una panchina di ferro l’ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, mentre strizza l’occhio al suo avvocato durante l’interrogatorio dello scorso febbraio. Il filmato è stato portato all’attenzione della Corte d’assise di Bologna, dove è in corso il processo per l’omicidio, dagli avvocati di parte civile, Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini, per essere esaminato.
La tesi degli avvocati: “Padovani è lucido”
Secondo Rinaldi e Petroncini il presunto gesto d’intesa rivolto da Padovani al suo legale, l’avvocato Gabriele Bordoni, significa solo una cosa: l’imputato è perfettamente in grado di intendere e volere. “Abbiamo ritenuto di portare l’attenzione della Corte d’assise sul filmato dell’interrogatorio reso da Padovani ai pm lo scorso 15 febbraio 2023, in un punto del quale si nota chiaramente come lo stesso imputato, impegnato a confrontarsi con il proprio legale circa l’esistenza di una messaggistica intercorsa tra la propria madre ed Alessandra Matteuzzi, conclude lo scambio strizzando l’occhio al medesimo difensore, quale gesto di intesa. – commentano i due avvocati di parte civile – A nostro avviso tale comportamento indica che Padovani era perfettamente lucido, in un momento in cui i suoi consulenti sostenevano il contrario, ed era pure estremamente attento al comportamento che riteneva utile alla propria difesa“. A sostegno della loro tesi, Rinaldi e Patroncini rimandano all’esito della perizia psichiatrica affidata ai periti della Corte: “Non ci stupisce quindi – concludono – che la perizia abbia concluso per la piena capacità di intendere e volere dell’imputato e che la Corte abbia rigettato le richieste della difesa sull’effettuazione di nuovi accertamenti in merito“.
Il video del presunto occhiolino
Il filmato “incriminato” – un frame video della durata di 20 secondi – risale all’interrogatorio che Padovani aveva sostenuto davanti al pm lo scorso 15 febbraio 2023, quando si trovava nel carcere della Dozza. Rivolgendosi al suo legale – precisa Il Resto del Carlino – l’imputato avrebbe detto: “Posso fare presente che in quei messaggi lei (Alessandra Matteuzzi ndr) tre giorni prima (dell’omicidio ndr) dice una cosa e poi mi chiama a stare insieme a casa sua?“. Subito dobo avrebbe fatto un cenno con l’occhio al difensore.
La difesa: “È offuscato”
L’ex calciatore e modello di Senigallia è accusato di omicidio aggravato da stalking, premeditazione, futili motivi e legame affettivo con la vittima. Il difensore aveva chiesto alla Corte che l’imputato fosse sottoposto a ulteriori accertamenti clinici ritenendo fortemente compromessa la sua capacità di intendere e volere, ma la richiesta è stata respinta. Quanto al presunto occhiolino, il legale di Padovani rilancia: “Per essere seria, la valutazione delle condizioni di Padovani nel corso di oltre tre ore di interrogatorio, sospeso più volte per le sue crisi, va operata nella sua complessità. – spiega l’avvocato Bordoni –Assegnare significato a un gesto dell’imputato al difensore, ben sapendo di essere ripreso, mi pare insensato. Semmai quel gesto, anche a volerlo intendere come lo si propone, rivela l’assoluta mancanza di lucidità di Padovani in quel frangente“.