È finito con una condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione il processo che vedeva imputato per omicidio stradale il 33enne Alessandro Maggiore, rampollo di una importante famiglia di imprenditori del Lazio che nel 2015 ha ceduto l’ominima compagnia di autonoleggio. Un insulto per i parenti della vittima, che ancora oggi piangono Manuele Iencinella, scomparso a soli 25 anni.
I fatti
La vicenda risale al 12 aprile 2022. Erano le 23.45 circa quando Alessandro Maggiore, a bordo di una Bmw Serie 1 bianca sfrecciava lungo la via Cassia. Ubriaco e fuori controllo, il giovane, secondo la ricorstruzione degli inquirenti, stava viaggiando a una velocità di 140 chilometri orari su una strada descritta come stretta e delimitata da alberi. Una velocità ben oltre il limite consentito, dato che questo era fissato a 60 chilometri orari.
Poi, all’altezza del chilometro 12 tra Roma e Bracciano, il terribile schianto. La Bmw di Maggiore andò a scontrarsi contro una Citroen Saxo, su cui viaggiava il 25enne Manuele Iencinella.
Per qualche crudele decisione del destino, Manuele, che non avrebbe dovuto trovarsi su quel tratto di strada, stava proprio viaggiando lungo la Cassia. Aveva finito di giocare a calcetto e per evitare che un amico dovesse tornare a casa in autobus si era offerto di accompagnarlo a casa.
L’impatto avvenne intorno alla mezzanotte, e fu gravissimo. Distrutte entrambe le vetture. La parte posteriore della Citroen venne così compressa da arrivare fino ai sedili del guidatore. Un urto violentissimo che scaraventò Manuele fuori dall’auto, facendolo finire sull’asfalto.
Tempestivo l’intervento dei soccorsi, che si trovarono di fronte una scena agghiacciante. Il 25enne, rinvenuto esanime sulla strada, venne caricato in ambulanza e trasportato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea. Malgrado le cure dei medici, il giovane morì il 21 aprile 2022 dopo giorni di agonia.
Il processo
Sottoposto ad alcol-test, Alessandro Maggiore venne trovato con un tasso alcolemico di 2,5, ben oltre il limite consentito. Da qui l’accusa di omicidio stradale e il processo. Membro di una famiglia di imprenditori nota nel settore degli autonoleggi, il 33enne è stato inchiodato alle sue responsabilità. Ad occuparsi della perizia gli ingegneri Marco Colagrossi e Mario Scipione, nominati dalla famiglia di Manuele e dalla procura. Alla fine la famiglia Maggiore ha risarcito quella di Iencinella con oltre mezzo milione di euro. Ma non finisce qui.
Nel corso del processo, infatti, è stato chiesto il patteggiamento, che è stato accettato. Così, nella giornata di ieri, martedì 5 dicembre, Alessandro Maggiore ha ricevuto una condanna pari a 2 anni e 4 mesi. Una sentenza irrosoria per una vita spezzata.