Poteva finire nel peggiore dei modi una storia di usura a Monza se la vittima di strozzinaggio non avesse avuto la prontezza di avvisare le forze dell’ordine. Una donna di 43 anni, di nazionalità srilankese, è stata prima picchiata da due connazionali, poi imbavagliata e legata a una sedia. L’obiettivo di tanta violenza era la restituzione di una somma di denaro che la coppia le avrebbe prestato. I due aggressori, un uomo di 44 anni e una donna di 25 anni, sono stati arrestati dalla polizia.
La vicenda
Nel pomeriggio di cinque giorni fa, la sala operativa della questura di Monza ha ricevuto una richiesta d’aiuto da parte della srilankese che agli agenti ha riferito di essere bloccata, legata mani e piedi, in un appartamento al quinto piano di uno stabile. Immediatamente gli agenti di pattuglia sulle volanti presenti sul territorio, insieme al personale della squadra mobile e dei vigili del fuoco, sono intervenuti per prestare soccorso alla donna. Giunti sul posto, l’hanno trovata sul balcone che chiedeva aiuto. I pompieri, muniti di autoscala, l’hanno quindi raggiunta e, accertate le sue condizioni di salute, l’hanno fatta scendere mettendola in sicurezza per poi sottoporla alle cure del personale sanitario. La donna ha spiegato di essere stata picchiata, legata a una sedia e imbavagliata nel pomeriggio di giovedì da tre suoi connazionali.
Il prestito
A portarla in quell’appartamento erano stati due conoscenti, un uomo e una donna anch’essi dello Sri Lanka, che con una scusa l’avevano invitata, poi una volta all’interno dell’abitazione, l’avevano picchiata e sequestrata. Alla base del gesto, la richiesta di restituzione di una somma di denaro che le era stato prestato il mese scorso, soldi che, secondo gli accordi, la donna avrebbe dovuto restituire a breve. Nel giro di poco tempo, i poliziotti della squadra mobile sono riusciti a rintracciare le due persone coinvolte nel sequestro di persona: un uomo e una donna srilankesi regolari sul territorio italiano e un’altra donna di 26 anni, anch’essa srilankese, che si trovava all’interno dell’abitazione al momento dei fatti.
L’arresto
Dei tre soggetti coinvolti, solo l’uomo e una delle due donne, sono stati arrestati; quanto alla 26enne, a seguito di accertamenti in banca dati effettuati da personale dell’ufficio immigrazione, è emerso un rigetto di ricorso per asilo politico e, nell’immediato, le è stato notificato il provvedimento di espulsione adottato dal prefetto di Monza e della Brianza. Nei confronti della stessa, il questore ha disposto la misura alternativa dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria con conseguente ritiro del passaporto, per il tempo strettamente necessario per l’organizzazione del rimpatrio e il conseguente allontanamento definitivo dal territorio Italiano. La vittima è stata accompagnata in codice giallo presso il locale nosocomio ed è stata dimessa con dieci giorni di prognosi. Le indagini dei poliziotti della squadra mobile, coordinati dalla procura, continuano per fare maggiore chiarezza sull’accaduto.