Una ricerca condotta nei Paesi Ocse ci dice mal comune, zero gaudio che la preparazione degli studenti è crollata in tutto il mondo. Si studia meno e peggio. Colpa del Covid? Anche. Colpa delle nuove tecnologie, telefonini in primis? Forse. Colpa dei governi che stanziano meno fondi nell’istruzione? Pure.
Il rendimento rispetto l’anno precedente (secondo il rapporto condotto in 81 Paesi di tre continenti) è sceso di 16 punti in Matematica (che significa avere perso 3/4 di anno scolastico) e di 11 nelle materie umanistiche (mezzo anno scolastico).
Non sappiamo se essere soddisfatti o meno, ma l’Italia è esattamente a metà classifica, un punto più della media in matematica, poco di meno nelle materie umanistiche. Dài, siamo un Paese da 6 meno meno. «È intelligente, ma non s’impegna».
In ogni caso. Colpisce, per l’Italia, il divario fra maschi e femmine («Sessismo, sessismo!»). I primi, in matematica, sono molto più bravi delle seconde. In nessun altro sistema scolastico il divario di genere è così pronunciato: 21 punti, cioè un anno di scuola. Cosa, peraltro, stranota. Le ragazze grazie allo studio sono mediamente più bravine, ma l’eccellenza è maschile.
Naturalmente, però, l’evidenza matematica della ricerca è scomoda. E i quotidiani online, ieri, puntavano sul fatto che «La scuola non sa insegnare alle ragazze».
Voto al titolista: tre. «S’impegna, ma non è intelligente».