Covid, contagi raddoppiati. “Ora open day per i vaccini”

Covid, contagi raddoppiati. "Ora open day per i vaccini"

Ci saranno open day senza appuntamento e campagne di informazione per spronare le persone, soprattutto quelle anziane e fragili, a vaccinarsi. Le Regioni hanno raccolto l’imput lanciato dalla cabina di regia della direzione generale della Prevenzione del ministero della Salute. E nelle prossime settimane cercheranno di dare nuovo slancio alla campagna anti Covid che finora è stata poco recepita. Ci sono 7 milioni e mezzo di dosi già disponibili da due mesi ma le vaccinazioni sono state solo un milione, con le Regioni del Sud e il Lazio che fanno registrare numeri molto bassi.

Va bene non creare allarmismi e va bene ribadire che non è più il Covid di una volta. Ma se qualche argine ai contagi non viene messo per tempo, sicuramente il virus potrà essere pericoloso (o mortale) per un numero crescente di persone. In 21 giorni i casi di Covid sono quasi raddoppiati. Secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe siamo passati da 27mila casi nella settimana 2-8 novembre a 52.175 in quella 23-29 novembre. L’incidenza è salita da 46 casi ogni 100mila abitanti a 89 casi. Non si può indugiare. I medici mettono le mani avanti e suggeriscono l’uso della mascherina. Precauzionale. Anche perché il virus è sicuramente più diffuso rispetto a quello che dicono i dati (ma nessuno fa più il tampone nè rimane isolato in casa).

C’è un elemento che fa dire che è arrivato il momento di intervenire: l’aumento dei decessi, raddoppiati (da 148 a 291) nell’ultimo mese. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, si tratta quasi esclusivamente di persone al di sopra degli 80 anni: l’appello alla vaccinazione è rivolto principalmente a loro e agli over 70, quelli che potrebbero presentare le conseguenze più pericolose. Solo i 7% si è vaccinato, gli altri temporeggiano.

Anche i ricoveri sono aumentati, del 58,1%. «Una semplice influenza? In realtà siamo oltre: il Covid viene considerato meno del virus stagionale, paradossalmente mi piacerebbe che fosse temuto almeno come l’influenza, in questo caso le persone a rischio si vaccinerebbero. Serve immunizzarsi, soprattutto per chi rischia conseguenze serie» commenta Giovanni Migliore, presidente della Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso).

I medici Fimmg sono pronti a partire con il piano anti Covid. «È stata confermata la disponibilità dei medici di medicina generale a partecipare a tutte le attività per la vaccinazione, puntando sul rapporto fiduciario con i pazienti, a partire da Open Day nei propri studi ambulatoriali e dalla co-somministrazione di vaccino antinfluenzale e anti-Covid – specifica direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero, Francesco Vaia – Siamo soddisfatti per la partecipazione delle Regioni e l’unanime adesione a questo appello per la loro manifesta volontà di mettere uniformemente in campo ogni iniziativa per far sì che i cittadini italiani si sentano tutelati e accolti dal Servizio sanitario nazionale».

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