Intervento annullato «a causa di un evento dell’ultimo minuto». Volodymyr Zelensky avrebbe dovuto lanciare ieri un appello disperato al Congresso Usa affinché approvasse nuovi aiuti militari all’Ucraina, ma l’incontro virtuale con i senatori americani è stato cancellato. «È successo qualcosa all’ultimo momento», ha spiegato il leader democratico del Senato Chuck Schumer. Dopo l’allarme della Casa Bianca e l’avvertimento che in mancanza di nuove risorse il rischio è di mettere in ginocchio il paese nella guerra contro la Russia, il leader di Kiev avrebbe voluto ricordare ai senatori qual è la posta in gioco. «Non c’è alcuna riserva magica di fondi disponibili. Siamo senza soldi e quasi fuori tempo massimo», ha scritto in una lettera a Capitol Hill Shalanda Young, direttrice del budget di Joe Biden, esortando la Camera e il Senato ad agire e a farlo rapidamente, perché «il momento per aiutare la battaglia democratica dell’Ucraina contro la Russia è ora». Sostenere Kiev, ha ribadito l’amministrazione nella missiva, «aiuta a prevenire un conflitto più ampio, nel quale gli Stati Uniti sarebbero direttamente coinvolti contro Mosca nel caso in cui Vladimir Putin attaccasse un paese membro della Nato».
Oggi il Senato Usa voterà un pacchetto di aiuti d’emergenza all’estero da 106 miliardi di dollari, che include più di 61 miliardi per l’Ucraina (il Congresso finora ha già autorizzato 111 miliardi per Kiev). «Non potremo mai dare un prezzo alla difesa della democrazia nel momento del bisogno», ha spiegato Schumer, leader della maggioranza alla Camera Alta, sottolineando che «è in gioco la sicurezza dell’America». L’appello dei dem è destinato a cadere nel vuoto se non ci saranno aperture sull’emergenza migranti: molti repubblicani chiedono che i fondi a Kiev siano legati a misure e risorse per rafforzare il confine con il Messico.