I gettoni telefonici usati per i telefoni pubblici potrebbero essere una rivelazione importante in termini economici. Queste monete hanno fatto parte della storia d’Italia perché sono state accettate da tutti come se fossero vero e proprio denaro. Dal 31 dicembre 2001 i gettoni non sono più stati utilizzati ma potrebbero avere un valore molto alto. Ecco come capire il valore di questi oggetti.
La storia e l’annata
Nel 1927 la Società telefonica interregionale piemontese e lombarda (Stipel) li presentò alla Fiera di Milano, servivano per fare delle telefonate dalle cabine pubbliche. Sono stati utilizzati per molti anni. Oggi vengono venduti online e hanno un valore molto importante. È fondamentale capire a quale anno risalgono i gettoni che abbiamo a casa, come farlo? Tramite la serie numerica impressa su queste monete, si tratta di quattro cifre e riporta la data di emissione. L’anno viene indicato dalle prime due cifre della serie numerica.
I pezzi più ricercati
I pezzi maggiormente ricercati includono diverse monete tra cui lo Stipel, per questo pezzo i collezionisti possono sborsare fino a 990 euro. Le condizioni sono importanti ma non fondamentali perché questi prodotti vengono comunque acquistati anche se a prezzi inferiori rispetto alla moneta completamente non usurata. I gettoni Set datati 1934 valgono tra i 70 e i 150 euro mentre i Teti del 1935 vengono valutati dai 30 ai 200 euro.
Gettoni dal 1959 al 1982 e i più rari
Per quanto riguarda i gettoni coniati dal 1959 al 1982 non è possibile venderli, tranne alcuni con caratteristiche particolari. Alcune monete ESM coniate durante questo periodo che non riportano il logo possono essere valutate dai 50 ai 300 euro in base al numero di serie. I gettoni più rari, invece, includono Timo datato 1928 e Telve del 1932. Rispettivamente hanno un valore di 1300 e 350 euro se in condizioni perfette. Mentre, invece, nel caso in cui Timo sia usurato si potrebbero ricavare 200 euro.