Aveva mostrato a quanto sembra una certa intolleranza verso la simbologia della tradizione cristiana, in più occasioni. In altri casi, avrebbe persino annunciato il proposito di voler intervenire intraprendendo azioni offensive e drastiche contro luoghi di culto e simboli cristiani. E proprio a causa delle sue posizioni religiose oltranziste è stato espulso dall’Italia nelle scorse ore. Un’espulsione dovuta a motivi di sicurezza, scongiurando il rischio che la persona in questione potesse attuare i propositi espressi o mettere perfino in pratica un attentato. Protagonista della vicenda che arriva da Montebelluna (una cittadina in provincia di Treviso) è un giovane di 25 anni originario del Marocco, arrivato sul suolo italiano nel 2020. Stando a quanto riportato dalla stampa locale, il cittadino straniero aveva già catturato l’attenzione della polizia di Prevenzione, a causa di alcuni suoi atteggiamenti da fondamentalista islamico reputati potenzialmente pericolosi.
A mettere al corrente le istituzioni di questa potenziale criticità sarebbe stata anche l’associazione Attawasol, che gestisce la moschea locale. Secondo l’ex-presidente dell’associazione, il venticinquenne nordafricano appariva spesso “arrabbiato ed aveva proposte violente contro la chiesa” sulla base di quanto dichiarato alla testata Antenna 3. E questi suoi comportamenti avrebbero destato a quanto sembra una certa preoccupazione anche all’interno della stessa comunità islamica locale. “Il ragazzo non é un frequentatore regolare né un socio dell’associazione Attawasol, ha frequentato la sede non più di due volte – le parole dell’ex-presidente di Attawasol, Ajouguim Abdellah, riportate dalla testata TrevisoToday – però quando alcuni soci hanno sentito le sue proposte strane, si sono rivolti all’amministrazione. Che ha consigliato a tutti di denunciare qualsiasi atto di violenza o intenzione di integralismo, alle strutture specifiche, sanitarie per la cura o di sicurezza per la procedura”.
Ragioni che hanno alla fine portato al provvedimento preso dallo Stato nei suoi confronti. “Ringrazio il ministro dell’interno Matteo Piantedosi e la polizia di Prevenzione per questo intervento che ha permesso l’espulsione di un cittadino marocchino che gravitava su Montebelluna – ha commentato Adalberto Bordin, primo cittadino di centrodestra di Montebelluna – una notizia inquietante e per questo il plauso va alle forze dell’ordine che hanno intercettato il soggetto. Sia ben chiaro: Montebelluna non tollera gli intolleranti. Proprio per questo, con regolarità e per la parte di nostra competenza, continuano i nostri controlli congiunti da parte della polizia locale ed i carabinieri. Che ringrazio per il grandissimo lavoro di prevenzione e sorveglianza condotto sul territorio”.