“Ero stanco di essere deriso“. Sarebbe questa, in sintesi, la versione fornita ai carabinieri dal 14enne di Sarroch che ieri pomeriggio, 4 dicembre, ha aggredito con un coltello da cucina il compagno di scuola, 15 anni, davanti all’istituto tecnico Atzeni a Capoterra, nel Cagliaritano. Dopo l’interrogatorio, durato sei ore, il giovane è stato trasferito nel carcere di Quartucciu: è accusato di tentato omicidio. La vittima, scampata al peggio per un soffio, è in coma farmacologico.
La testimonianza
L’aggressione è avvenuta attorno alle ore 13, vicino alla fermata dell’autobus, non distante dall’ingresso della scuola. Uno studente ha assistito alla scena: “Erano seduta su una panchina, sembravano tranquilli. – ha raccontato il ragazzo agli investigatori – Ma a un tratto lui ha tolto fuori dallo zainetto il coltello. Un colpo solo“. Stando a quanto apprende da fonti qualificate il Corriere.it, la testimonianza sarebbe suffragata dalle telecamere si sorveglianza. I video sono al vaglio dei magistrati della procura dei minorenni.
La vittima in coma farmacologico
Dopo il fendente, il 15enne si è accasciato sull’asfalto. Il dirigente scolastico, Maurizio Pibiri, ha subito allertato i soccorsi e, in pochi minuti, è arrivato l’elisoccorso. Il giovane, che ha riportato una lesione all’arteria del collo, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Ora si trova ricoverato nel reparto di cardioanestesia all’ospedale Brotzu. Nelle ultime ore c’è stato un lieve miglioramento, anche se è ancora in coma farmacologico. Potrebbe essere risvegliato domani o giovedì.
“Ti faccio vedere cosa ho nello zaino”
Secondo il racconto fornito da alcuni testimoni, il giovane aggressore sarebbe stato preso a pugni e calci dagli amici della vittima. Quanto alle ipotesi di indagine, gli investigatori non escludono alcuna pista: dal bullismo a una eventuale rivalità. Pare che tra i due coetani ci fosse già stato qualche screzio, ma nulla di così violento che lasciasse presagire quanto accaduto. Restano poi da approfondire e accertare le parole di uno degli studenti che, all’uscita di scuola, avrebbe sentito il 14enne pronunciare questa frase: “Vieni che ti faccio vedere cosa ho nello zaino“.
Il sindaco: “Siamo affranti e attoniti”
La vicenda ha scosso la comunità di Capoterra, piccolo comune alle porte di Cagliari. “Se un ragazzo esce di casa portando con sé un coltello, ci sono tante cose che non funzionano – ha spiegato il sindaco Beniamino Garau al Corriere – e noi, tutta la comunità, dobbiamo cercare di capire perché è accaduto. Non c’era alcun segnale premonitore, l’Istituto Sergio Atzeni è un fiore all’occhiello. Siamo affranti e attoniti“. Anche il dirigente scolastico Pibiri non si dà pace: “Abbiamo fatto molto, ma probabilmente non abbastanza. – dice – I nostri 550 ragazzi e gli insegnanti hanno costante assistenza psicologica di due specialisti, non ci sono mai stati episodi di violenza, sembrava tutto tranquillo“.