Matematica, un “disastro” per le ragazze. Italia fanalino di coda

Matematica, un "disastro" per le ragazze. Italia fanalino di coda

Un campanello d’allarme sulle competenze degli studenti e studentesse italiane 15enni, viene lanciato dai dati dell’indagine Ocse Pisa 2022. realizzata in 81 Paesi (37 appartenenti all’Ocse e 44 Paesi ed economie partner), che vede proprio l’Italia al primo posto per divario di risultati tra ragazzi e ragazze: ben 21 punti, a vantaggio dei maschi. Più del doppio della media Ocse, che è di 9 punti di differenza. La maglia nera arriva per le studentesse soprattutto in matematica che risulta essere la material più ostica. Dietro di noi ci sono Austria, Cile e Perù, dove la distanza è comunque sotto i 20 punti.

I dati

Non si tratta solo di una questione di genere, argomento questo di scottante attualità, ci sono 16 Paesi, tra cui la Finlandia, dove le studentesse superano i colleghi maschi proprio in matematica. L’indagine Ocse Pisa 2022 è stata realizzata su un campione di 690mila studenti, in rappresentanza di circa 29 milioni di quindicenni nel mondo. In Italia il campione era di 10.552 studenti (51% femmine, 49% maschi), rappresentativi di una popolazione di circa 490mila studenti quindicenni su tutto il territorio nazionale. L’ambito principale dello studio è stata la matematica, con lettura e literacy scientifica come ambiti secondari.

L’importanza della matematica

A fronte di chi, superati gli obblighi scolastici anche con punteggi minimi, relega lo studio della matematica considerandola solo materia d’insegnamento, la definizione che ne dà l’Ocse, spiega invece come sia molto connessa alla vita reale e anche al successo in campo lavorativo: “La matematica – si legge nell’indagine – è la capacità di ragionare matematicamente e di formulare, utilizzare e interpretare la matematica per risolvere problemi in una varietà di contesti reali. Essa – prosegue la definizione dell’Ocse – comprende concetti, procedure, fatti e strumenti per descrivere, spiegare e prevedere i fenomeni. Aiuta gli individui a prendere decisioni e giudizi fondati e a diventare cittadini del XXI secolo costruttivi, impegnati e riflessivi“. Insomma essere bravi in matematico, o comunque studiarla bene, farebbe la differenza tra chi è messo nelle condizioni di partecipare attivamente alla costruzione della socità e chi rischia, invece, di restare ai margini.

La buona notizia

Complessivamente, i quindicenni italiani in matematica realizzano 471 punti, sostanzialmente in linea con i 472 della media Ocse. Inoltre, il 70% degli studenti italiani raggiunge il livello base di competenza, superiore alla media Ocse del 69%. Un buon risultato che, comunque, ci separa ancora abbondantemente dal 92% di Singapore e Macao, dall’88% del Giappone e dall’85% di Taipei. Davanti a noi, in Europa, anche Estonia ( 85%), Svizzera (80%), Polonia (77%), Slovenia (75%) e Austria (74%).

A questo dato però, bisogna però sottolineare grandi divari territoriali: mediamente il 70% dei quindicenni raggiunge il livello base di competenza, a Nord Ovest e Nord Est arrivano all’82%, al Centro al 72%, mentre al Sud e Isole si fermano al 57% e al Sud al 54%.

Come siamo messi nelle altre materie

Per quanto riguarda gli altri due ambiti indagati, in lettura i 15enni italiani conseguono 482 punti, 6 in più rispetto alla media Ocse di 476. Qui, le ragazze superano di quasi 20 punti i maschi, trascinando l’intero campione a raggiungere -quasi – in massa il livello minimo di competenza. In lettura il 79% dei 15enni italiani raggiunge il livello 2, rispetto a una media Ocse del 74%. Meno bene, gli italiani, in scienze. Il punteggio medio è 477, rispetto a una media Ocse di 485 punti. Il livello 2 è raggiunto dal 76% degli studenti, in linea con la media generale.

L’impatto del Covid sugli studenti

I dati, in ogni caso, vanno letti anche a fronte della Pandemia di Covid che ha costretto la chiusura delle scuole e la didattica a distanza. Un impatto importante sull’apprendimento. Il calo è stato più marcato nel resto dei Paesi Ocse piuttosto che in Italia. Tra il 2018 e il 2022, in matematica i Paesi Ocse sono arretrati di 16 punti (Italia -15), di 11 punti in lettura (in Italia non si è verificato nessun cambiamento significativo). Infine, mentre in scienze i Paesi Ocse non hanno registrato differenze significative di apprendimenti nel periodo considerato, in Italia sono aumentati di 9 punti. Per l’Italia quindi la didattica a distanza non è stata totalmente negativa.

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