Dopo il colosso Luxottica, anche nel settore delle automobili c’è chi dice sì alla settimana corta e non solo. Si tratta di Lamborghini. Firmata nella notte l’accordo tra rsu, Fiom, Fim e Automobili Lamborghini sul contratto integrativo aziendale. Il testo nei prossimi giorni sarà presentato ai lavoratori e sottoposto a referendum. Dalle prime notizie, prevede la riduzione dell’orario di lavoro, l’aumento del salario annuale, 500 nuove assunzioni, un percorso di miglioramento sugli appalti continuativi del sito, il consolidamento dei diritti e la tutela delle differenze.
“L’intesa raggiunta nella notta alla Lamborghini è storica perché vede per la prima volta un’industria dell’automotive in Europa raggiungere una consistente riduzione dell’orario di lavoro, non con una diminuzione del salario ma con una sua maggiorazione“, le parole di soddisfazione delle single sindacali.
Il piano nel dettaglio
Si inizia dal numero consistente di settimane da quattro giorni lavorativi nell’arco dell’anno, inoltre il premio di Risultato sarà pari a 4mila euro. In aggiunta, è previsto un aumento di varie indennità legate alla produzione e per la valorizzazione delle competenze dei dipendenti. La quota totale che verrà erogata annualmente ai dipendenti Lamborghini, in aggiunta al salario previsto dal Contratto Nazionale, che salirà così da 13.500 euro a circa 16.000 euro, di cui 4.000 variabili e 12.000 certi.
Con la busta paga di novembre 2023 (pagata l’11 dicembre) verrà erogato inoltre un premio straordinario, legato al sessantesimo anniversario dell’azienda, pari a 1.063 euro. “Un’altra importante vittoria è l’impegno dell’azienda per un concreto miglioramento delle condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto. Questo si articolerà tramite il contrasto ai contratti pirata e incentivando accordi integrativi di secondo livello all’interno della comunità del sito produttivi“, spiegano le sigle sindacali.
Gli altri sostegni ai lavoratori, genitorialità e violenza di genere
La trattativa ha portato anche all’introduzione di vari strumenti per il sostegno alla genitorialità e per il contrasto alla violenza di genere. Verranno creati dei permessi retribuiti in caso di adozione e affido di un bambino e per l’inserimento dei figli al nido o alla scuola materna, oltre che un aumento del 10% del contributo aziendale per i quanto riguarda il congedo parentale che arriva all’80% della retribuzione.
Per il contrasto alla violenza di genere, verrà resa obbligatoria la formazione, in collaborazione con le associazioni che operano nel territorio sul tema, e costituito “un gruppo di lavoro sull”innovazione sociale, con l’obiettivo di conquistare nuovi diritti civici“.
Le parole dei sindacati
“Lavorare meno e lavorare meglio, questo è il principio che ha guidato questa trattativa, e che si pone all’interno di un ragionamento più complessivo. In un momento dove si attacca il potere di acquisto di chi lavora -spiegano le sigle sindacali – mentre non vengono toccati i grandi patrimoni e gli extraprofitti, la trattativa in Lamborghini pone alcuni punti cardine: ridurre l’orario, alzare il salario, tutelare chi lavora in condizioni peggiori e dare sempre più strumenti per il contrasto alla violenza di genere“.