Uno degli ultimi ritrovamenti all’interno di Gaza ha messo in allarme l’Idf. Dentro un nascondiglio usato da uomini di Hamas, è stata infatti trovata una mappa di una base militare israeliana. Se questo già suscita interrogativi sul fronte della sicurezza, il livello di dettaglio riscontrato nella cartina appare ancora più inquietante agli occhi dell’intelligence dello Stato ebraico. Secondo una fonte israeliana sentita dal Guardian infatti, la mappa sarebbe stata compilata grazie ai particolari rivelati da una spia.
La mappa trovata in uno dei nascondigli di Hamas
Non è un mistero che i combattenti palestinesi, nella fase di pianificazione dell’assalto del 7 ottobre, hanno messo nel mirino le basi militari israeliane più vicine al confine con la Striscia di Gaza. L’Idf però, fino alle scorse ore, ha sempre pensato che le informazioni in mano ad Hamas fossero scarne. Al massimo, secondo i militari, potevano provenire da fonti non di prima mano oppure da notizie di dominio pubblico.
La mappa scovata nelle scorse ore però dimostra l’esatto contrario. La base disegnata su di essa presenta particolari molto precisi, fin troppo secondo le fonti israeliane. Hamas è quindi in possesso di informazioni ben dettagliate. In poche parole, una spia interna alle forze di sicurezza israeliane potrebbe aver rivelato ogni singolo dettaglio della base militare presa di mira dai palestinesi.
“La mappa della base – ha confermato una fonte dell’Idf al quotidiano The Guardian – è molto più dettagliata di quanto sarebbe stato richiesto dall’esercito stesso. La compilazione di una mappa del genere può essere stata fatta solo utilizzando conoscenze interne: quasi certamente una spia di Hamas”.
Dichiarazioni quindi che non lasciano spazio a interpretazioni. Il gruppo terrorista ha potuto pianificare il proprio assalto grazie anche a talpe interne alla sicurezza dello Stato ebraico. Qualcuno, non si sa se sotto minaccia oppure di propria spontanea volontà, ha collaborato con Hamas. E, sempre secondo quanto trapelato dal Guardian, chi si è prestato al gioco dei miliziani ricoprirebbe posizioni importanti nella gerarchia della sicurezza israeliana. I dettagli tracciati sulla mappa infatti non potevano essere in possesso a militari semplici.
Talpe all’interno dell’intelligence?
L’Idf e le forze di sicurezza stanno ricostruendo le dinamiche delle fasi preparatorie dell’assalto di Hamas. Seguendo le tracce del materiale trovato a Gaza, si è scoperto ad esempio che i miliziani hanno più volte effettuato giornate di intenso addestramento, senza lasciare nulla al caso. Per questo il 7 ottobre chi ha preso parte all’azione si è mosso con una certa sicurezza all’interno del territorio israeliano.
Ma fino ad oggi, l’Idf aveva trovato dentro la Striscia segni di un addestramento effettuato con tecniche e materiali rudimentali. Dalle copie in legno dei mezzi israeliani e del muro di cinta, fino ai disegni dove venivano indicate le postazioni da colpire. La scoperta della mappa ha aperto invece altri scenari. Hamas infatti evidentemente ha potuto attingere a fonti di prima mano e ha potuto ricostruire in dettaglio alcuni obiettivi sensibili israeliani.
Per l’intelligence dello Stato ebraico tutto questo, oltre a rappresentare uno smacco, pone in essere inquietanti interrogativi. Occorre infatti capire se esiste una rete di spie di cui Hamas si serve. Così come, occorre vedere se quanto scoperto nella mappa rappresenti un caso isolato oppure se i combattenti palestinesi hanno effettivamente tra le proprie mani altri dettagli di altri obiettivi sensibili israeliani. Certo è che qualcosa, all’interno delle forze di sicurezza, non ha funzionato a dovere.