“Guerra al deep state”: il piano di Trump e “vendetta” contro i dem

Il presidente Donald J. Trump con la First Lady Melania Trump al Make America Great Again Welcome Celebration al Lincoln Memorial a Washington (gennaio 2017)

Dopo la tumultuosa esperienza del primo mandato, nel quale si è apertamente scontrato con varie agenzie governative, ora Donald J. Trump è pronto a mettere in atto un piano per consolidare il suo potere qualora venga eletto nel 2024 in modo tale da “drenare la palude” del deep state, quello Stato profondo che i repubblicani Maga vedono come un nemico esistenziale sin dal 2016. I media liberal lanciano l’allarme e parlano di una campagna autoritaria in pieno stile sudamericano.

Sta di fatto che l’obiettivo di The Donald e del suo entourage non è solo quello di conferire più potere alla Casa Bianca: secondo un’analisi della scorsa estate del New York Times, Trump vuole “alterare l’equilibrio dei poteri” aumentando l’autorità del Presidente su ogni parte del governo federale che ora opera, per legge o per tradizione, con una certa indipendenza dall’interferenza politica della Casa Bianca. In poche parole, nota Massimo Gaggi su il Corriere della Sera, tale operazione verrà effettuata mediante la scelta di fedelissimi in tutti i 4.000 posti chiave del governo e delle agenzie federali per i quali la Casa Bianca ha poteri di nomina e la decapitazione anche delle figure intermedie licenziando i 50 mila funzionari con incarichi amministrativi di rilievo da sostituire con dirigenti fedeli al programma America First del nuovo presidente.

Il piano di The Donald per il secondo mandato

Nel programma di Donald Trump per il 2024, c’è anche l’intenzione di porre sotto il diretto controllo della Casa Bianca le agenzie indipendenti come la Federal Communications Commission e la Federal Trade Commission, che applica varie norme antitrust e altre norme di protezione dei consumatori contro le imprese. Ma nel mirino del magnate repubblicano ci sono soprattutto le agenzie di intelligence e il Dipartimento di Stato che, a suo dire, sono pieni di convinti democratici che nel 2016 hanno tentato di “sabotare” la sua presidenza (che effettivamente qualcosa non abbia funzionato lo dimostra l’inchiesta-bufala del Russiagate).

Come scrive il Guardian, studiosi e gli ex funzionari vedono sempre più prove del fatto che, se dovessero tornare al potere, Trump e i suoi alleati hanno in programma di rafforzare il suo controllo sulle agenzie chiave e di insediare fidati lealisti nei posti più alti del dipartimento di Giustizia e dell’Fbi, consentendo a Trump un maggiore margine di manovra per vendicarsi dei nemici e riducendo il potere delle agenzie che Trump ritiene ospitino i funzionari dello “Stato profondo”.

Cosa farà Trump sulla giustizia

E non finisce qui. Trump ha minacciato di nominare un procuratore speciale per “perseguire” Biden e la sua famiglia. Una “vendetta” contro le incriminazioni degli ultimi mesi e una risposta dura a quella che The Donald ha definito una vera e propria “caccia alle streghe” contro di lui. “Mentre i miei numeri nei sondaggi salgono sempre di più, in alcuni luoghi stabilendo dei record, la strategia disonesta Joe Biden contro il suo avversario politico diventa sempre più radicale” ha scritto nei giorni scorsi l’ex presidente su Truth Social.

Il mondo intero sta guardando mentre gli Stati Uniti si stanno trasformano in una Repubblica delle Banane. Biden dovrebbe ripudiare e fermare questo piano prima che sia troppo tardi“. Nel frattempo, Trump prosegue la sua campagna elettorale girando in lungo e in largo l’America. Ha definito Biden “grossolanamente incompetente” e ha sottolineato che se lui fosse stato alla Casa Bianca, le turbolenze globali in luoghi come l’Ucraina non si sarebbero mai verificate. “In questo momento abbiamo un paese che sta fallendo – e una nazione in fallimento“, ha detto. Nonostante i problemi che affliggono gli Stati Uniti, rimane ottimista. “Cambieremo la situazione“, ha promesso.

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