Sradicare Hamas dalla Striscia di Gaza non significa soltanto eliminare ogni singolo leader del gruppo filo palestinese. Significa anche distruggere tutte le strutture create dai suoi combattenti, compreso il complesso dedalo di tunnel sotterranei creato dai miliziani per rifornirsi, nascondersi e sferrare attacchi. A questo proposito, Israele starebbe valutando la possibilità di allagare questi corridoi, al punto da aver assemblato a tale scopo un sistema di grandi pompe. Nel frattempo, le Forze di difesa israeliane (Idf) esplorano i suddetti tunnel con il fondamentale ausilio dei cosiddetti K9, cani da combattimento addestrati a muoversi nell’oscurità, individuare esplosivi nonché l’eventuale presenza di nemici.
Il piano di Israele: allagare i tunnel di Hamas
Andiamo con ordine e partiamo con il presunto piano orchestrato da Israele per mettere fuori gioco i tunnel di Hamas. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, che ha citato non meglio specificate fonti statunitensi, Tel Aviv avrebbe intenzione di allagare i cunicoli sotterranei presenti nella Striscia di Gaza. La tattica israeliana, ha fatto presente il quotidiano, “potrebbe distruggere i tunnel e scacciare i combattenti dai loro rifugi sotterranei, ma anche minacciare l’approvvigionamento idrico di Gaza“. A quanto pare, a metà novembre le Idf avrebbero finito di assemblare grandi pompe per l’acqua di mare a circa un miglio a nord del campo profughi di Al-Shati intorno.
Ognuna delle almeno cinque pompe sarebbe in grado di attingere acqua dal Mar Mediterraneo e spostare migliaia di metri cubi d’acqua all’ora nei tunnel, allagandoli in poche settimane. Israele avrebbe inoltre presentato il piano agli Stati Uniti il mese scorso, avviando una discussione sulla sua fattibilità e sul suo impatto ambientale. Secondo il rapporto, i funzionari statunitensi ritengono che il governo israeliano non abbia preso la decisione definitiva di andare avanti né avrebbe escluso il progetto. Anche perché c’è sempre da considerare la variabile ostaggi. Ricordiamo che Hamas ha più volte affermato di aver nascosto i prigionieri in “luoghi e tunnel sicuri“.
L’utilizzo dei “soldati” K9
Israele ha intenzione di rendere i tunnel di Hamas inutilizzabili e sta quindi ragionando su come riuscirci. Nel frattempo, le Idf setacciano i corridoi sotterranei alla ricerca di ostaggi e nemici da abbattere. Stiamo tuttavia parlando di luoghi pericolosi e pieni di trappole. Ed è per questo, come ha ricordato Repubblica, che Israele fa entrare nelle gallerie, nell’ordine, appositi robot, soldati a quattro zampe K9 e militari veri e propri. In particolare, gli incursori animali – pastori belgi appositamente selezionati – risultano più efficaci in un contesto del genere.
Non è un caso che i K9 siano tra i principali protagonisti delle operazioni avallate dalle Idf. Illuminano anfratti avvolti nell’ombra grazie alle torce appese sul loro corpo, fiutano eventuali trappole al tritolo, “avvertono” i loro colleghi a due zampe, azzannano i nemici pronti a tendere un’imboscata.
Per la cronaca, Israele è uno dei primi Paesi al mondo ad aver creato un’apposita unità di cani combattenti, la Oketz, formata nel 1971 per sfruttare le abilità canine nei contesti di guerriglia urbana e non solo. Ciascun cane ha una preparazione specifica, che va dalla localizzazione di eventuali dispersi all’immobilizzazione dei nemici, anche se gli incursori, ovvero quelli adibiti all’esplorazione dei tunnel, devono sostanzialmente svolgere più compiti.