Maglia nera al sindaco Sala: Milano ultima in sicurezza

La farsa antifascista studiata a tavolino

È una fotografia schizofrenica quella scattata dalla 34sima edizione dell’indagine sulla qualità della vita de Il Sole 24 Ore. Milano si piazza complessivamente all’ottavo posto nella graduatoria generale: un posizionamento che bilancia il primo posto della categoria Affari e lavoro e il secondo posto per Cultura e tempo libero con l’ultimo d’Italia per Sicurezza. La città si classifica ventesima per ricchezza – sale sul podio Monza – nonostante i primati nel prezzo e nei tempi di vendita delle case nonchè nel Pil per abitante, ma viene penalizzata dal 71esimo posto per il nuovo parametro dell’Isee basso per le famiglie.

Sorprende il dato della sostenibilità, ovvero la posizione come 41esima per ambiente e servizi a dimostrazione del fatto che le decisioni prese sulla scia dell’ideologia green sono in gran parte inutili. Tra i criteri l’accessibilità delle scuole, la qualità della vita di bambini e donne, l’ecosistema urbano e le amministrazioni digitali: qui Milano è fuori dalla top ten. Ma il dato peggiore è quello sulla sicurezza per cui Milano «vince» l’ultimo 107esimo posto, perdendo 4 posizioni. I criteri che orientano il posizionamento sono il totale dei delitti denunciati, i furti con strappo e le rapine in pubblica via che trascinano la città in fondo alla classifica. Così l’indice di litigiosità ovvero il numero delle cause civili iscritte ogni 100mila abitanti. «Milano paga lo scotto di essere una metropoli internazionale e sulla sicurezza i sindaci hanno solo il 30 per cento delle leve, il resto sta alla polizia – si difende il sindaco Beppe Sala -. Scoccia quando veniamo accusati di negare la realtà: sono 15 anni che lavoro per Milano, sto assumendo i vigili che avevo promesso e ho preso al mio fianco Franco Gabrielli. So che c’è tanto da fare, ma bisogna trovare soluzioni che si adattino al momento».

«In un capoluogo primo in Italia per furti e rapine su pubblica via, dove negli ultimi 4 anni i reati sono aumentati del 50% e ci sono 128 denunce ogni 100mila abitanti, Sala ha ancora il coraggio di affermare che si tratta di una campagna politico-mediatica contro la città? – si chiede polemico l’ex vice sindaco e membro della Commissione d’inchiesta alla Camera sulla Sicurezza Riccardo De Corato – È giunto il momento che sindaco, assessore alla Sicurezza e il super consulente Gabrielli si diano una mossa».

Non solo, a smascherare la gestione dei quartieri difficili è la Lega che evidenzia come il Comune abbia investito ben 4 milioni dei fondi del Pnrr per la realizzazione di tavoli da picnic, ping pong e pedonalizzazioni nel quadrilatero di San Siro. «Una follia» per Francesco Giani, capogruppo della Lega nel Municipio 7 e Alessandro Verri, capogruppo in Comune: «In uno dei quartieri più difficili e degradati, il Comune spreca risorse strategiche che avrebbero lo scopo di rigenerare le periferie. Il quartiere ha bisogno di più sicurezza, di presidi e di più cura, non di opere che porteranno ulteriore degrado e bivacchi. Chiediamo un’assemblea pubblica in quartiere con la Giunta comunale e che le risorse siano destinate all’installazione di telecamere, spazi di socializzazione e contrasto del degrado» concludono Giani e Verri.

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