Inneggiavano alla jihad. Arrestati a Brescia due pakistani

Inneggiavano alla jihad. Arrestati a Brescia due pakistani

Dopo il 7 ottobre esaltavano l’attacco di Hamas contro Israele e scrivevano: «Presto, se Allah vuole, non ci saranno più ebrei nemmeno in Israele». Ma i loro spazi sul web erano un vero e proprio ricettacolo di odio ed estremismo: inneggiavano alla Jihad, disprezzavano il mondo occidentale, gli ebrei e le comunità Lgbt il tutto condito da una matrice suprematista e neonazista. Entrambi pakistani e giovanissimi di 20 e 22 anni i «propagandisti della Jihad» sono stati arrestati a Brescia ieri mattina all’alba. Integrati nella società ma ghettizzati in un’area storicamente multietnica della città, operai regolari in aziende locali, i due erano molto attivi sul web e profondi conoscitori della geopolitica mediorientale. E l’indagine a carico dei due, iniziata nell’ottobre di un anno fa, nasce dalla segnalazione dei servizi di Intelligence proprio per la loro assiduità nel pubblicare sul web – con l’obiettivo di fare proselitismo – contenuti riconducibili alle organizzazioni terroristiche Jihad Islamica Palestinese, Stato Islamico e Al-Qaeda. A preoccupare, ha spiegato ieri il procuratore aggiunto Silvio Bonfigli, «è la giovane età dei soggetti e la pesante radicalizzazione. Emerge come vanno a braccetto esaltazione della Jihad e messaggi suprematisti». Ma leggere i messaggi online dei due pakistani uno dei quali naturalizzato italiano è come sfogliare un libro dell’orrore: non solo esaltavano la figura di Hitler, delle SS e di terroristi di estrema destra italiani ma mettevano in risalto la loro visione della donna, chiaramente espressa in questa frase: «Sarebbe bello avere una donna in casa come schiava solo per intrattenimento (non erotico). Dopo un po’ gli animali sono noiosi, le donne invece sono più sofisticate, sia dal punto di vista linguistico che intellettuale. Ed è per questo che w le donne». Ecco perché i riflettori della Polizia di Stato, della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo e della Digos da subito sono stati puntati, attraverso evidenze dei servizi segreti e di elementi acquisiti nel corso del monitoraggio virtuale, sui due pakistani, fino all’epilogo di ieri mattina col blitz nelle loro abitazioni. Ma l’inchiesta anti-terrorismo potrebbe avere altri risvolti: un altro giovane risulta infatti indagato e una quarta persona è stata perquisita.

Leave a comment

Your email address will not be published.