Cosa serve alla Ferrari per tornare a vincere?

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La stagione 2023 della Formula 1 ha appena chiuso i battenti, con l’epilogo ad Abu Dhabi dove Max Verstappen si è confermato re incontrastato, al pari della sua Red Bull che ha marcato il territorio dovunque, tranne a Singapore. L’anomalia, infatti, è stata la vittoria di Carlos Sainz su Ferrari nella città-stato, l’unico a strappare un primo posto a “Super Max” o a Sergio Perez durante tutto l’anno. Adesso, è già tempo di pensare al domani anche all’interno del Team di Maranello che ha voglia, e necessità, di tornare più competitivo. A disposizione ci sono risorse umane e un quantitativo di tempo sufficiente per portare in pista in Bahrain, a marzo, una Ferrari più dinamica e, soprattutto, più incisiva sul passo gara, vero tallone d’Achille della SF-23. Su cosa devono puntare Vasseur e i suoi uomini per riportare la Rossa sul gradino più alto del podio?

Migliorare il passo gara

Frederic Vasseur è diventatato operativo soltanto pochi mesi prima dell’inizio del mondiale 2023, ereditando un progetto sviluppato e coordinato in primis dal team di Mattia Binotto. Dunque la Ferrari SF-23, erede dell’amata SF-75 che impressionò nella prima metà del 2022, è stata un progetto spurio e conservativo, con un quantitativo di coraggio limitato. Arenatasi in un vicolo cieco, la Ferrari appena pensionata ha dimostrato di essere irresisistibile sul giro secco, ma incapace di confermarsi in gara, con un ritmo spesso inferiore, non solo a quello della Red Bull, ma anche delle varie Mercedes e McLaren.

Ferrari SF-23

Per il 2024 servirà una macchina con più carico aerodinamico e con un bilanciamento costante, anche perché la SF-23 si è dimostrata tutto il contrario, spesso imprevedibile anche per il duo Sainz-Leclerc. La monoposto di Maranello ha messo in mostra uno scarso feeling specialmente in quei tracciati dotati di un layout veloce, con curve a rapida percorrenza. Un’altra problematica emersa è quella delle sospensioni incapaci di incidere quanto quelle della Red Bull. Il risultato è stato un degrado abnorme delle gomme e una perdita di aderenza troppo repentina. Il direttore tecnico Enrico Cardile, il capo progetto Fabio Montecchi e il capo dell’aerodinamica Diego Tondi hanno ricevuto piena libertà di manovra da Vasseur. A loro il compito di trovare le soluzioni.

Affidabilità da migliorare

La Power-Unit Ferrari è stata da un lato molto potente e in grado di raggiungere ottimi picchi prestazionali, dall’altra poco affidabile, specialmente per quanto riguarda l’elettronica. Per tornare a vincere, il Cavallino Rampante dovrà necessariamente fare un upgrade in quella direzione. Il 2023 ci ha lasciato in eredità una macchina capricciosa, basti pensare alla centralina saltata a Leclerc in Bahrain e al blocco motore che ha stoppato il monegasco nel giro di ricognizione del GP del Brasile. Entrambi i piloti, poi, hanno sofferto, spesso e volentieri durante tutto il calendario, di surriscaldamento e sono dovuti andare “al risparmio” per non andare incontro a conseguenze peggiori. Infine, bisogna annoverare sempre al capitolo affidabilità lo zero di Sainz in Qatar, per una perdita dal serbatoio.

Ferrari SF-23

Ferrari, serve migliorare nelle strategie

Le strategie del muretto. Un tasto dolente della Ferrari da ormai una decina d’anni e che la “cura” Vasseur non ha ancora messo a posto. L’avvicendamento fra Ignaki Rueda e il nuovo capo delle strategie Ravin Jain, è stato un primo passo, anche se il 2023 è stato comunque costellato da tante piccole sbavature, che per vincere un mondiale non possono essere permesse. La Scuderia di Maranello si è dotata da un paio di stagioni di un simulatore all’avanguardia della Dynisma, azienda inglese, con l’idea di mettere una pezza alle recenti lacune e con la prospettiva di andare a mettere la freccia sulla concorrenza.

Ferrari SF-23

Per adesso i frutti non si vedono, ma gli oltre quaranta elementi che lavorano nel “remote garage” sono pronti a rinnovare la battaglia per riportare la Ferrari al vertice, anche nelle strategie di gara. Insomma, le idee non mancano e la voglia di primeggiare c’è. Diamo tempo al tempo, il 2024 sarà il primo vero anno della nuova gestione Vasseur, che promette coraggio e voglia di osare. L’ultima parola, come sempre, spetta alla pista.

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