L’esplosione poi la pioggia di cenere: 11 morti per l’eruzione di un vulcano in Indonesia

L'esplosione poi la pioggia di cenere: 11 morti per l'eruzione di un vulcano in Indonesia

Sarebbero 11 gli escursioni trovati morti dopo l’eruzione del vulcano Marapi situato nel distretto di Agam, nella provincia di Sumatra occidentale, in Indonesia. “Delle 26 persone non evacuate ne abbiamo rintracciato 14, di cui tre vive e 11 morte” ha detto Abdul Malik, capo dell’Agenzia di ricerca e salvataggio di Padang, parlando il giorno dopo l’eruzione, non escludendo però la possibilità di trovare altri corpi non registrati nella zona. Al momento, da notizie non confermate, i soccorritori starebbero cercando altri 22 corpi anche se Jodi Haryawan, portavoce della squadra di ricerca e soccorso locale, ha dichiarato alla Bbc che sarebbe al momento “troppo pericoloso” continuare le ricerche mentre il vulcano è ancora in attività.

Cosa è successo

Da giorni il livello di sicurezza del vulcano era stato mantenuto a tre su quattro, a causa della crescente attività registrata nelle ultime settimane. In altre parole, il vulcano stava già dando segni di pericolo, che non hanno però allarmato sufficientemente complice forse il fatto che a gennaio il Marapi era tornato in attività dopo alcuni anni con un’eruzione in cui, al contrario da quest’ultima, non si era registrata alcuna vittima.

Sabato invece il boato e poi l’eruzione. Due delle vie di arrampicata sono state immediatamente chiuse e sono scattati subito i soccorsi e le prime operazioni di ricerca che hanno coinvolto più di 160 persone tra cui polizia e soldati, che si sono dispiegati sul Marapi per cercare gli escursionisti. Contemporaneamente, sui social hanno cominciato a diffondersi video in cui si vedevano alcuni degli scalatori evacuati con volti e capelli imbrattati dalla cenere vulcanica.

Sabato scorso c’erano 75 escursionisti sulla montagna, di questi, 49 sono scesi a valle, 3 sono stati salvato dalla squadre di soccorso, 12 risultano ancora dispersi e 11 sono stati trovato morti. Il monte Marapi, con un picco di 2.891 metri, dopo l’eruzione ha sollevato nel cielo torre di cenere calda alta 3 mila metri che si è poi dispersa per diversi chilometri nella zona. Il capo dell’Agenzia per la mitigazione dei disastri di Sumatra occidentale Rudy Rinaldi, ha comunicato che molti degli escursionisti soccorsi: “Sono in situazioni molto gravi e hanno riportato ustioni sul corpo“.

La situazione geologica della zona

L’arcipelago indonesiano si trova sull’Anello di Fuoco del Pacifico, dove l’incontro delle placche continentali provoca un’elevata attività vulcanica e sismica. Il paese del sud-est asiatico ha quasi 130 vulcani attivi. Marapi si trova al secondo livello di allerta del sistema indonesiano in quattro fasi e le autorità hanno imposto una zona di esclusione di tre chilometri attorno al suo cratere.

L’errore sul nome del vulcano

In un primo momento i media hanno riportato la notizia parlando di Merapi anziché Marapi, ma si tratta di due vulcani diversi. il primo si trova sull’isola di Giava ed è già noto per le sue enormi e distruttive eruzioni avvenute in zone ad alta densità di popolazione, mentre il Marapi è in Indonesia sull’Isola di Sumatra.

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