La provincia in cui si vive meglio in Italia è quella di Udine: questo il verdetto della 34esima edizione di “Qualità della vita”, indagine condotta annualmente da Il Sole 24 Ore.
Qual è la città italiana dove si vive meglio
Si tratta di una novità assoluta, dato che nella storia dell’indagine la provincia di Udine era entrata solo tre volte nella top ten (2016, 2020 e 2021). Subito dietro Bologna, vincitrice dell’ultima edizione e sempre in vetta nella sezione “Demografia, salute e società”, e Trento.
A determinare il primato di Udine, l’anno scorso 12esima, il primo posto nella categoria “Qualità della vita delle donne” e l’ottavo in “Qualità della vita dei bambini”: la provincia friulana ha il record di presenza di palestre, piscine e centri benessere, il quarto posto nel gruppo “Giustizia e sicurezza”, con bassa incidenza di incendi, delitti informatici e furti d’auto, di famiglie con Isee sotto i 7mila euro e di imprese in fallimento.
Tra le novità nella top ten italiana spiccano il quinto posto di Bergamo (che vi comparve come ottava unicamente nel 1990), che registra il primato in “Ambiente e servizi”, e il settimo di Modena (tra le migliori dieci in sole altre due circostanze). Storicamente tra le prime Aosta, quest’anno al quarto posto, Firenze al sesto (perde 3 posizioni per l’aumento di denunce di furti e rapine e l’aumento dei canoni di locazione) e Milano in ottava piazza. Chiudono la top ten Monza e Brianza, che guadagna 14 posizioni rispetto all’ultima rilevazione, svettando in “Ricchezza e consumi” e Verona, che era già entrata tra le migliori nel 2020 e nel 2021.
Stupisce invece l’assenza di Trieste (12esimo posto) e Bolzano (13esima). A pesare sono gli scarsi risultati in “Ambiente e servizi” per via di valori bassi negli indicatori delle scuole accessibili e le farmacie (per Bolzano) o per l’energia da fonti rinnovabili e gli investimenti Pnrr (per Trieste).
Quali sono le città meno vivibili d’Italia
La seconda metà della classifica è occupata per lo più da province di Sud Italia e Isole, con l’eccezione di Cagliari, che raggiunge il 32esimo posto. Foggia torna in fondo al gruppo ancora una volta, come nel 2002 e nel 2011.
Tra le peggiori 40 scivolano 9 province del Nord e del Centro, tre più dello scorso anno, ovvero a Latina (87), Imperia (81), Frosinone (80), Alessandria (70) e Rovigo (68), a cui si aggiungono Grosseto (74), Viterbo (75), Rieti (73) e Massa Carrara (72).
Crollano Agrigento, Sud Sardegna, Palermo, Brindisi, Trapani, mentre risalgono Vibo Valentia, Enna, Catanzaro, Salerno, Potenza e soprattutto Isernia (+24 posizioni).
In fondo al gruppo anche Siracusa (104esima con – 14 posizioni) e Napoli (105esima con – 7): la causa è da ricercare nella bassa speranza di vita, nell’alto numero di imprese in fallimento e dallo scarso numero di lavoratori domestici in regola (Siracusa) e dalla densità abitativa, dalla criminalità predatoria in aumento, dagli scarsi dati occupazionali e da un saldo migratorio sfavorevole (Napoli).