Inter da scudetto 3 sberle ai Campioni

Inter da scudetto 3 sberle ai Campioni

Tanta Inter, troppa per l’ancora convalescente Napoli di Mazzarri. Vince 0-3 e torna in testa alla classifica. È forte per restare in piedi quando gioca controvento, sotto la spinta avversaria, ed è brava quando riesce a giocare il suo calcio: sesta trasferta vinta su 7, più il pareggio in casa Juve. Un gol poco prima dell’intervallo, il secondo subito dopo. Il modo migliore per stroncare l’avversario. Calhanoglu più Barella, l’uno-due che decide la partita. Poi Thuram per le statistiche. Lautaro è prezioso anche stavolta e Sommer lo è persino più di lui, più di sempre dacché gioca con l’Inter. Para tutto, meno una traversa, conquistando in proprio il nono clean sheet del campionato.

Giusto raccontare il primo gol nel dettaglio, perché vale il manifesto dell’Inter di Inzaghi. C’è Lautaro che a metà campo ruba palla a Lobotka (il Napoli si lamenta sul come, poi se la prenderà con Massa per un rigore non concesso a Osimhen sullo 0-1), la dà a Barella che lancia Thuram. In pochi secondi ci sono 6 maglie arancioni (inguardabili, è già stato detto?) nell’area del Napoli. Poi Dimarco, Dumfries e Barella, che la aggiusta per Calhanoglu: destro da fantascienza dal limite dell’area e Meret battuto.

Puoi chiamarla ripartenza, ma è una cosa diversa, corale. È la squadra che come reazione a una scossa si alza improvvisa e aggredisce l’avversario in ogni angolo del campo, sempre in superiorità. Il secondo gol è diversamente simile al primo. Di nuovo Lautaro che ruba il pallone, stavolta in attacco e stavolta a Politano, poi la volata con Carlos Augusto e la folata di Barella: inserimento sul centro del Toro, controllo di destro, tiro di sinistro, che vale raddoppio e vittoria.

A Mazzarri (che in partenza rinuncia a Zielinski e a sinistra punta su Natan), come a Madrid restano anche stavolta i complimenti e un bel po’ di rimpianti. Se Elmas avesse messo dentro uno dei 2 tiri invece respinti da Sommer; se Politano avesse segnato anziché stordire la traversa poco prima del vantaggio di Calha; se Kvara avesse pareggiato in avvio di ripresa e invece lì Sommer è stato fantastico; se Osimhen fosse già un po’ più in là con la condizione, anche se il rimpianto maggiore è quello di ADL, che se avesse deciso in anticipo il cambio in panchina, oggi avrebbe forse ancora la speranza di difendere il titolo. Di sicuro avrebbe qualche punto in più in classifica, perché Mazzarri la scossa l’ha data, il Napoli non è più quello di Garcia, anche se non sarà mai quello perfetto di Spalletti. Se Osimhen cresce almeno un po’, già venerdì può fare risultato a Torino.

La notizia più brutta della serata di Inzaghi, fatto salvo che 3 punti a Napoli valgono più di ogni altra cosa, sono gl’infortuni prima di De Vrij (sospetto stiramento al muscolo adduttore della coscia sinistra) e poi di Dumfries (idem, ma al bicipite femorale), due brutte rogne, cui potrà rimediare almeno in parte col prossimo recupero di Bastoni.

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