Continuano a vericarsi disordini all’interno delle carceri italiane. A denunciare l’ultimo episodio, avvenuto nella casa circondariale di Como, è l’organizzazione sindacale UILPA Polizia Penitenziaria, che riporta uno scenario a dir poco allarmante. Nel corso della serata di oggi, domenica 3 dicembre, al Bassone si è scatenato il caos quando tre detenuti nordafricani hanno dato in escandescenze, mettendo a fuoco la loro cella.
Momenti di tensione nel carcere di Como
Secondo quanto riferito sino ad ora, i tre detenuti stranieri pretendevano di essere accompagnati in infermieria e, non essendo stati accontentati, hanno deciso di scatenare una rivolta. Dopo aver seminato disordini, i tre sono arrivati addirittura a dare alle fiamme la loro cella.
Sono stati momenti di autentica tensione, con gli agenti della penitenziaria costretti a dare fondo a tutto il loro coraggio e senso del dovere per cercare di ristabilire l’ordine. Il rogo, nello specifico, ha riguardato un alloggio inserito nella prima sezione della casa circondariale, e ci sono state conseguenze sull’impianto elettrico: alcune luci, infatti, sono saltate e una parte del carcere è rimasta al buio, comportando seri rischi anche dal punto di vista della sicurezza. Degli uomini in divisa intervenuti per sedare la rivolta, ben 5 sono rimasti feriti. A raggiungere il Bassone anche alcune pattuglie della polizia e dei carabinieri, che hanno circondato l’area a scopo precauzionale.
Alla fine è stata ristabilita la calma, anche se circa 50 detenuti sono stati trasferiti in un’altra sezione del carcere, dato che quella in cui si trovavano non era sicura per via dei fumi provocati dall’incendio.
Furia dei sindacati
Una situazione, quella delle carceri italiane, sulla quale i sindacati cercano da tempo di portare l’attenzione. “Solo oggi pomeriggio avevamo lanciato l’allarme sovraffollamento nelle nostre carceri che a novembre, con 60.116 presenze, ha sforato di gran lunga la soglia psicologica dei 60.000 detenuti, a fronte di 51.272 posti regolamentari, ma non tutti disponibili. E proprio a Como, che nella speciale classifica dei penitenziari super affollati si colloca al terzo posto, con 421 detenuti all’appello a fronte di 226 posti (più 186%), in serata si sono registrati gravissimi disordini, con alcuni ristretti che avrebbero devastato un’intera sezione appiccando anche fuoco a materassi e suppellettili, tanto da rendere necessario l’intervento dei vigili del fuoco”, ha dichiarato Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
UILPA Polizia Penitenziaria ha inoltre ricordato che nel carcere di Como non c’è solo un importante situazione di sovrappopolamento, ma anche una preoccupante carenza di organico (“200 agenti a dispetto di un fabbisogno quantificato dallo stesso Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria in almeno 353 unità, con un deficit del 40%“, si legge nel comunicato).
L’appello al Governo
Ancora una volta, i sindacati si rivolgono all’esecutivo, affinché “vari un decreto carceri per immediate assunzioni straordinarie nel Corpo di polizia penitenziaria, complessivamente mancante di 18mila unità, quale principale fattore per la soluzione dei numerosi problemi che attanagliano il sistema. Tergiversare con ulteriori palliativi rischia di vanificare, anche al di là di ogni buon proposito, quel poco di utile che si inizia a intravedere in un apparato detentivo abbandonato a se stesso da troppi anni di malgoverno“.