“Italiani, scagliatori di prime pietre, popolo di madonne che piangono e di gente che piange per le madonne che c’ha”. Paolo Bonolis non poteva introdurre meglio la prima puntata della nuova stagione del programma cult di almeno tre generazioni: Ciao Darwin.
Che ha un sottotitolo: “Giovanni 8.7”, il famoso versetto evangelico “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. E proprio questa citazione ha fatto scandalizzare Avvenire, che ha dedicato un pezzo critico al programma a firma di Andrea Fagioli. Forse avrebbe preferito una citazione del Corano.
Lo sapeva Bonolis che i soliti moralisti avrebbero avuto da ridire, e nonostante il sottotitolo, ci sono cascati in pieno. Ovviamente qual è l’accusa? Patriarcato, la critica del momento contro la destra.
Troppi culi, troppe donne svestite, troppe nudità. A partire da lei, Madre Natura “colei che tutto muove e tutto può”, la modella russa Aleksandra Korotkaia e Sarah Shaw. “Continuiamo a chiederci- ha scritto Avvenire- perché piaccia così tanto (4 milioni di telespettatori anche per questo ritorno) e perché le donne soprattutto non si ribellino a come Ciao Darwin le rappresenta”. Una rappresentazione di donne libere, non con il burqa! Quello sarebbe un problema. Del resto anche le suore mettono il velo in testa, ma nessuno dice che la Chiesa sbaglia a rappresentarle così. Finché scelgono di farlo in libertà.
Ma se dal quotidiano della Cei il moralismo c’è da aspettarselo, a stupire per la dose di bigottismo è Repubblica. Antonio Dipollina ha scritto che Ciao Darwin “è un programma senza vergogna”. Venerdì ha fatto 4 milioni di telespettatori, con il 25 % di share, e si dovrebbe vergognare? “Un tripudio di carni esposte e ostentate, maschili e femminili”. Ah ecco, finalmente c’erano anche le nudità maschili, questa è parità di genere. Non come al concerto di Elodie due giorni fa a Roma, dove l’unica nuda era lei. A dimenarsi intorno a un palo con il sedere in mostra più di Madre Natura. Ma se lo fa Ciao Darwin è patriarcato, se lo fa Elodie è progressismo.
Questa è l’ipocrisia della sinistra. Che continua ad elogiare la cantante perchè si dichiara una di loro, e contesta Giorgia Meloni. Del resto lei non si spoglia per gli uomini ma, come ha dichiarato “spogliarsi è un gioco, significa sentirsi liberi di esprimersi nello spazio. Il tipo di risposta che ho ricevuto però dimostra quanto il corpo sia ancora un argomento complesso per noi donne”.
Siamo d’accordo con lei. Viva le donne di spogliarsi o meno, e di fare ciò che vogliono, senza pregiudizi e in liberà. Ma deve valere per tutte. Invece tutta la lotta per affermare che se metti la minigonna non te la sei cercata, indietreggia di fronte a un programma divertente e popolare. con grande successo tra i giovani: i teen ager sono al 25% di share e i ragazzi 20/24 anno oltre il 21%, niente male per Canale 5 che tradizionalmente conta su un target over 55 (oltre il 20%).
Ma la sinistra si sa è lontana dal popolo. E difende i valori solo contro chi non li vota. Ad esempio la consigliera regionale e coordinatrice nazionale del Pd Marta Bonafoni, braccio destro di Elly Schlein, è intervenuta per vietare un concerto di Emis Killa a Ladispoli, accusando anche lui di patriarcato per i suoi testi: “Quella del Comune di Ladispoli è una scelta sbagliata e pericolosa. Affidare lo spettacolo in piazza nella notte di Capodanno a rapper che con le proprie canzoni sembrano quasi incoraggiare comportamenti violenti contro donne e ragazze è tra l’altro un inaccettabile tradimento di ciò che ha chiesto alle istituzioni la grande mobilitazione di sabato scorso”. E il concerto è stato annullato. Siamo in piena cancel culture e non si rendono conto di quanto sia grave questa deriva, con presunte superiorità morali che si investono del potere di poter decidere cosa si può dire o cosa no. Si sa come finiscono queste cose: che poi un giorno tocca a te!
Ma per il momento nulla hanno da ridire sui testi della loro paladina Elodie: “Anche stasera sei soltanto mia, mai più di nessuno, odio chi altro ti ha avuta o fatta sentire al sicuro”, “per te vado in galera” e “se domani finisce è un problema…”.
Del resto Alessandro Zan era in prima fila con Donatella Versace al concerto di Madonna a Milano, anche lei svestita come Madre Natura. Una risposta a tutte l’ha data Sonia Bugarelli, ex compagna di Paolo Bonolis: E ancora c’è chi parla di Ciao Darwin come programma figlio del patriarcato. Uscite dai luoghi comuni e imparate ad apprezzare la bellezza di una donna o di un uomo, senza dover pensare di poterli pretendere. Ciao Darwin è il posto dove, negli anni, ho visto nascere amori e amicizie tra persone apparentemente “diversissime tra loro”, ma sempre nel massimo rispetto reciproco. Non sono i programmi televisivi che creano i mostri, sarebbe troppo facile così…”.
A noi piacciano sia Elodie che Madre Natura. L’ipocrisia, il moralismo, il bigottismo, a correnti alternate no.