Il suo libro aveva destato scandalo. Il mondo al contrario del generale Roberto Vannacci aveva indispettito i benpensanti che, dopo averlo commentato e soprattutto giudicato, hanno candidamente ammesso di non averlo letto. Forse solo sfogliato. Quel volume, però, è stato per mesi in cima alle classifiche, segno che gli italiani apprezzavano, e ancora apprezzano, il pensiero del comandante. Un pensiero comune, ma quasi impossibile da affermare in un mondo dove si chiama il male bene e il bene male. Il mondo al contrario, appunto.
Per mesi, Vannacci ha girato l’Italia per presentare il suo libro, riempiendo sale e sfidando le critiche, e a volte perfino il tentativo di censura, dei progressisti. Solamente pochi giorni fa, infatti, il generale era a Udine. Lì, diversi manifestanti legati a Partito democratico, Movimento 5 Stelle e appartenenti vari alla sinistra più o meno antagonista hanno organizzato un sit-in, affermando: “In un mondo martoriato da guerre, violazioni dei diritti umani e discriminazioni, ci chiediamo come si possa rivendicare il diritto a odiare”. Ecco, su quest’ultima espressione, è stata montata la prima fake sul generale. Che, infatti, aveva scritto: “Se questa è l’era dei diritti allora, come lo fece Oriana Fallaci, rivendico a gran voce anche il diritto all’odio e al disprezzo e a poterli manifestare liberamente nei toni e nelle maniere dovute”. Quest’ultima parte, però, nessuno la cita mai. Nessuno spiega che quella del generale era, ed è ancora oggi, la rivendicazione di un legittimo dissenso in una società che tende a chiudere le bocche (e a spegnere i cervelli). Questo è il recente passato. Quello più prossimo, che ha, solo per un attimo, messo in secondo piano il curriculum del comandante.
Ora c’è il presente. Il generale, infatti, è pronto ad assumere da domani un nuovo incarico: quello di Capo di stato maggiore del comando delle forze operative terrestri/comando operativo esercito, come annunciato oggi da La Gazzetta di Lucca. “Continuo a fare il soldato. Chi ha millantato una mia discesa in politica lo ha detto erroneamente, almeno per il momento, perché ho sempre detto che non mi precludo nulla nel futuro”, ha detto l’ufficiale all’Ansa.
Vannacci, confermando la notizia al Corriere della Sera, ha inoltre affermato: “È una nomina adeguata al mio background. Sarò il capo di tutto lo staff e coadiuverò il comandante in capo che è attualmente il generale di corpo d’armata Salvatore Camporeale. Io sono un grado inferiore rispetto a lui in quanto generale di divisione. Io avrò alle mie dipendenze tre generali di brigata e tutta una serie di colonnelli”.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha commentato così le polemiche nate in seguito alla decisione su Vannacci: “Mi preme solo sottolineare che il generale dell’Esercito Roberto Vannacci non è stato né promosso né retrocesso”.
Con una nota l’Ufficio generale del Capo di stato maggiore dell’Esercito precisa che il generale di Divisione Roberto Vannacci da domani, lunedì 4 dicembre, inizierà un periodo di affiancamento a Roma, al fine di poter assumere l’incarico di “Capo dello stato maggiore del comando forze operative terrestri”. L’incarico di staff, si precisa, è in linea con il grado rivestito dal generale di divisione Vannacci.