Uno dei luoghi più magici di Parigi, il ponte Bir Hakeim, si è trasformato in un incubo per chi, nella serata di sabato 2 dicembre, voleva solo trascorrere qualche ora di relax. Da lì, infatti, si ha una delle più belle viste sulla Tour Eiffel. La furia omicida dell’uomo che ha accoltellato e colpito i turisti a caso ha macchiato di sangue le giornate di attesa del Natale nella capitale francese in nome dell’Isis. Il bilancio è di un morto, un turista tedesco di nazionalità filippina, e di altri due uomini feriti, dei quali uno colpito da un martello a un occhio. Poco dopo le 21, al grido di “Allah Akbar“, ha scatenato l’inferno su quel ponte simbolo della città, nonostante in quella parte di Parigi l’allerta terrorismo sia massima da quando è stato accoltellato un professore ad Arras.
L’autore dell’attacco al coltello si chiama Armand Rajabpour-Miyabdoab ed è un francese di seconda generazione di 26 anni, nato a Neuilly-sur- Seinn. È di origine siriana ma ha la nazionalità francese ed è stato arrestato nella stessa serata di ieri: non è la prima volta che l’uomo entra a contatto con le forze dell’ordine avendo già subito un altro arresto ed essendo da tempo nella lista S della polizia francese. Islamico radicalizzato, l’attentatore era già stato arrestato nel luglio 2018 per un’azione violenta, poi condannato a cinque anni di carcere, di cui un anno con la sospensione.
Ai poliziotti che l’hanno intercettato e fermato, ha detto che non sopportava che “gli arabi venissero uccisi in tutto il mondo” e che voleva morire da martire. La decisione di attaccare la Francia, nella sua testa, è nata “Perché è complice delle azioni di Israele“. Secondo alcune indiscrezioni provenienti dalle forze dell’ordine, l’uomo sarebbe affetto da problemi psichiatrici. Una volta giunto sul ponte, l’aggressore si è accanito contro la coppia di turisti tedeschi, colpendo più volte alla testa, alla schiena e alle spalle l’uomo che poi è deceduto, tentando di difendere sua moglie.
Ha poi continuato a seminare il terrore sul ponte e quando un tassista ha tentato di fermarlo, ha urlato contro di lui “Allah Akbar”. A quel punto era già braccato dalla polizia e ha tentato la fuga sulla riva destra della Senna, dove ha attaccato altre persone, ferendone una col martello prima che gli agenti riuscissero a fermarlo con taser. L’inchiesta è stata affidata al pool dell’antiterrorismo e il presidente Emmanuel Macron, nell’esprimere le sue condoglianze ai parenti delle vittime, non ha esitato a definire l’attacco come un “attentato terroristico”.
Aveva giurato fedeltà all’Isis
Armand Rajabpour-Miyandoab aveva giurato fedeltà all’Isis in un video di rivendicazione dell’atto postato sui social. Lo ha confermato, nella conferenza stampa di domenica sera, il procuratore antiterrorismo francese, Jean-François Ricard. L’uomo, convertito all’islam nel 2015, si è “rapidamente avvicinato all’ideologia jihadista” consultando “video di propaganda”.
A otto mesi dalle Olimpiadi la Francia ora ha paura
Parigi è sotto choc, il killer jihadista era stato già condannato al carcere per un progetto di attentato ed era affetto da gravi turbe psichiatriche. Eppure, in contatto con tutti i peggiori criminali jihadisti degli ultimi anni, era libero di passeggiare fra i turisti e di uccidere un giovane turista. La Francia si scopre sempre più vulnerabile e molti hanno paura in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024. Martedì il tema sicurezza e le misure antiterrorismo saranno i primi punti nell’agenda dei ministri dell’Interno Ue riuniti a Bruxelles mentre il presidente francese Emmanuel Macron, di ritorno dal Qatar, ha chiesto alla premier Elisabeth Borne di convocare una riunione sulla sicurezza a Parigi.