Lo spettro del possibile ritorno dell’isolazionismo americano inizia a preoccupare il fronte di guerra ucraino: cosa potrebbe portare una nuova amministrazione Trump? Secondo l’Economist un secondo mandato di Donald Trump rappresenterebbe il “più grande pericolo mondiale” del 2024. L‘exploit dell’osannata rivista economica inglese, oggettivamente distante dai toni moderati e imparziali che si confanno allo stile britannico, annuncia un’ondata di preoccupazione per “destino del mondo” che dipenderebbe da “poche decine di migliaia di elettori” di “una manciata di stati” che esprimeranno la loro preferenza alle elezioni presidenziali statunitensi del prossimo 2024.
La preoccupazione si concentra sull’ipotesi che un’eventuale vittoria elettorale del Partito Repubblicano con Donald Trump come candidato potrebbe incoraggiare o addirittura favori gli interessi internazionali del presidente russo Vladimir Putin e del segretario del partito comunista cinese Xi Jinping. Rappresentando una “grande minaccia” per gli Stati Uniti d’America, ma anche per gli equilibri del Vecchio Continente. In particolare modo potrebbe influire – avvertono gli analisti – sul conflitto che si sta combattendo proprio Ucraina: per alcuni ultimo bastione dell’Europa “occidentale”.
Già durante la conferenza internazionale sulla sicurezza che si è recentemente conclusa ad Halifax, politici statunitensi ed europei hanno inserito tra gli argomenti in discussione la “possibilità” di una seconda amministrazione Trump che, secondo alcuni, potrebbe condurre la Casa Bianca verso un graduale “sganciamento” dall’impegno stretto dall’amministrazione Biden, e di conseguenza da molti membri della Nato, con il governo di Kiev ancora presieduto da Volodymyr Zelensky.
Secondo gli stessi, tra cui sono annoverati molte figure politiche dell’attuale governo americano che “perderebbero” la loro poltrona in caso di una vittoria repubblicana, lo stesso Trump che aveva “minacciato di lasciare l’Alleanza Atlantica” dopo aver a lungo richiesto un aumento degli investimenti nel compartimento difesa da parte di tutti gli stati membri della Nato, potrebbe abbandonare l’Ucraina in virtù di una nuova ondata di isolazionismo del quale potrebbe farsi promotore. Con il rischio conseguente che una fetta del territorio ucraino occupato dai soldati e dai mercenari di Mosca diventi di fatto parte della Russia. Come avvenuto per la Crimea.
Questi timori sarebbero stati riportati anche dalle dichiarazioni di inviato del sito specializzato DefenseOne, che durante una cena informale a cui hanno partecipato “vari funzionari militari e governativi europei e ucraini“, ha annotato le preoccupazioni di chi pensa ad una nuova presidenza Trump che potrebbe appunta perseguire una “nuova era di isolazionismo“. Concludendo che “nulla potrebbe sostituire il ruolo dell’America nel sostenere l’Ucraina”.
Le “guerre” affrontate da Biden
Il presidente democratico Joe Biden, che ha soffiato ben 81 candeline lo scorso 20 novembre, risulterebbe “sotto nei sondaggi” per le presidenziali del 2024. Con un indice di gradimento pari al 40%, in ulteriore calo dopo l’appoggio concesso dagli Stati Uniti alle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Ha privarlo del proprio consenso sarebbe in nello specifico l’elettorato più giovane. Molti dei woke.
I sondaggi diffusi dal New York Times riportano Biden dietro Trump in “cinque dei sei Stati chiave” degli Stati Uniti. Per il quotidiano newyorkese Trump è avanti di 3-10 punti in Nevada, Georgia, Arizona, Michigan e Pennsylvania, mentre Biden sarebbe in vantaggio nel Wisconsin. Considerato il favorito all’interno dei repubblicani, Trump ha surclassato Ron DeSantis, Nikki Haley, Vivek Ramaswamy e Chris Christie; e nulla, neanche le sue beghe penali sembrano essere state in grado di frenare quella che viene considerata da molto come un’infausta e “pericolosa” nuova ascesa verso la poltrona della sala ovale. Così, mentre segretario alla Difesa americano Lloyd Austin continua a rassicurare l’Ucraina sull’impegno degli Usa nonostante la concomitanza del conflitto di Gaza, che ha assistito come ci si poteva attendere all’immediato schieramento di forze statunitensi come garanti dello Stato Ebraico nella regione, i sondaggi confermano le “preoccupazioni” di tutti coloro che temono il ritorno di The Donald.