Con il decreto Flussi il governo dà il via libera all’assunzione, da parte delle famiglie italiane, di collaboratori domestici che si trovano all’estero inoltrando la domanda per l’ingresso nel nostro Paese: la prima data da segnare sul calendario è quella del 4 dicembre, lunedì, ore 9. In questo modo colf e badanti potranno essere finalmente regolarizzati ma si dovrà seguire una certa procedura.
Ecco cosa serve
Il decreto spiega che possono entrare un massimo di 9.500 cittadini non comunitari ogni anno: ecco che, per il 2023, la finestra temporale si aprirà dalla data appena menzionata. Serviranno, però, dei requisiti per le assunzioni: come spiega Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestici), la domanda potrà essere inoltrata in base al reddito. Per i singoli non dovrà essere inferiore a 20mila euro l’anno, per i nuclei familiari dovrà essere minimo di 27mila euro mentre “nel caso in cui il datore è una persona non autosufficiente e presenta la richiesta per un badante, il requisito del reddito decade”.
Gli altri step
Immediatamente dopo ecco che dovrà essere fatta la verifica presso il centro per l’impiego che non esistono lavoratori disponibili per lavorare come badanti, colf e baby sitter. Una volta accertata questa indisponibilità, potranno trascorrere anche venti giorni lavorativi prima di ottenere una risposta, per questa ragione le raccomandazioni indicano di inoltrare la domanda nel minor tempo possibile. Infine, il terzo step riguarda l’asseverazione: i professionisti abilitati e le associazioni di categoria dovranno rilasciare un certificato che attesti sia le condizioni di reddito del datore di lavoro ma anche le condizioni contrattuali che vengono offerte. Nella circolare del ministero viene speficato che “il domestico potrà essere assunto sia a tempo determinato che indeterminato, con orario pieno o parziale ma mai inferiore alle 20 ore alla settimana e con una retribuzione mensile non al di sotto dell’importo dell’assegno sociale pari a 503,27 euro”.
Come fare domanda
C’è tempo, quindi, dal 4 dicembre al 31 dicembre 2023: trattandosi di 9.500 posti è possibile che le richieste possano sfumare in poche ore. La domanda si può inoltrare sul “Portale servizi” del ministero dell’Interno dove è già presente la precompilata che andrebbe completata entro il 26 novembre così da snellire le procedure di richiesta e poi inviarla dalla data in cui è prevista l’attivazione del servizio. Come sempre, per entrare nel sistema si può utilizzare lo Spid o Cie.
La richiesta di Assindatcolf
SkyTg24 spiega che il secondo “clic day” sarà l’anno prossimo, esattamente il 7 febbraio, per gli ingressi previsti nel 2024. Le 9.500 persone previste, però, non soddisfano del tutto Assintatcolf che chiede almeno 23mila lavoratori l’anno. Il Report 2023 mette in luce che il lavoratore domestico “tipo”è donna (86,4%), di origine straniera (69,5%) e della fascia d’età medio-alta. Il 55,6% dei lavoratori domestici è over 50, il 21,4% ha oltrepassato i 60 anni e solamente il 19,3% è più giovane dei 40 anni.