Weekend alle prese con il maltempo, con vento forte in molte regioni, alberi caduti un po’ ovunque, allerta per i fiumi emiliani in seguito alle intense precipitazioni che hanno fatto alzare livello del Po di quasi 2 metri in 24 ore, nevicate sul Brennero e mareggiate in Toscana. Una situazione che ieri ha continuato a peggiorare ora dopo ora.
In Emilia Romagna, in particolare nelle province di Rimini e Forlì-Cesena, ci sono state circa 350 richieste di intervento ai vigili del fuoco per alberi o rami che si sono abbattuti sulle auto, insegne pericolanti, tettoie divelte e comignoli pericolanti. L’allerta rossa è restata in vigore fino alla mezzanotte di ieri. Nelle Marche le raffiche di vento hanno raggiunto i 100 chilometri orari. Le maggiori criticità sono state segnalate in provincia di Ancona e Pesaro-Urbino, a Jesi è stata disposta la chiusura delle scuole.
Il vento forte ha sferzato tutto il Centro Italia, problemi anche in Toscana, Abruzzo e Lazio. A Roma per precauzione sono stati chiusi i cimiteri del Verano e di Prima Porta. Una fortissima mareggiata ha flagellato il lungomare di Livorno, spazzando via il gabbione degli stabilimenti balneari Pancaldi, i più noti della città. Il vento di libeccio a oltre 50 nodi e le onde alto quattro metri hanno bloccato il traffico marittimo, impedendo l’attracco di navi e traghetti. Una fortissima mareggiata, con allagamenti e disagi, anche a Maria di Pisa. Onde alte oltre 3 metri in Liguria, dove nella notte tra venerdì e sabato le raffiche di vento hanno toccato i 140 chilometri all’ora sui crinali appenninici più esposti.
Al nord è stata la neve a creare problemi. Le forti nevicate in Tirolo, in Austria, hanno avuto ripercussione anche in Alto Adige, creando problemi alla circolazione stradale sull’asse del Brennero. Nella notte è stato chiuso il tratto austriaco dell’autostrada in direzione Innsbruck e di conseguenza è stato chiuso anche quello italiano da Vipiteno a Brennero. Al valico di frontiera sono caduti circa 20 centimetri di neve. In mattina il traffico è ripartito, seppur a rilento, ma la chiusura ha causato una lunga coda di mezzi pesanti, sempre in direzione nord, tra Chiusa ed il Brennero.