L’Europa oggi è riunita a Firenze. O meglio, solo una parte. La più «estrema», per i detrattori. Quella dei popoli, quella identitaria, del buonsenso per Matteo Salvini che ospita i suoi alleati nella Fortezza da Basso. Sul profilo social del segretario della Lega un video accattivante esalta le bellezze di Firenze e anticipa l’evento. Dodici i leader dei partiti europei che parteciperanno, anche se Le Pen e Wilders, i due più attesi, hanno disertato». Sarà a Firenze, ma non parteciperà anzi pensa di aderire a Ecr della Meloni, il leader della destra rumena George Simion Presenti anche i ministri del Carroccio e i Presidenti delle regioni guidate dalla Lega. Un appuntamento atteso, un’occasione per lanciare la campagna elettorale per le prossime elezioni europee di giugno 2024. Per un’Europa dei popoli, sicura, libera. Per un’Europa che pensi al lavoro. Al futuro.
Ma il raduno di Identità e Democrazia non piace molto alla sinistra che ha organizzato ben quattro manifestazioni (tra sit-in e cortei) per dire no a Salvini e ai suoi alleati, accusati di voler costruire il «cantiere nero» dell’Europa. Il sindaco di Firenze, il piddino Dario Nardella, ha sollecitato i suoi cittadini ad esporre fuori dalle case le bandiere dell’Unione in segno di protesta. Un fatto che a Matteo Salvini non è piaciuto molto. «Io invito il sindaco Nardella a un po’ di calma, a un po’ di serenità» ha detto il vicepremier e ministro dopo un sopralluogo al cantiere della nuova galleria San Donato dell’autostrada A1. Ha parlato di «rinascimento infrastrutturale» ma anche dei suoi antagonisti: «Se ci sono altre manifestazioni sono le benvenute, basta che siano pacifiche e rispettose» ha detto Salvini che, poi, ha anche espresso dispiacere per alcuni manifesti affissi in città con su scritto «Salvini fa schifo». «Raramente ho assistito a un clima così noioso» ha aggiunto. Ad attaccare l’evento anche il leader di Italia Viva, il semplice senatore di Scandicci Matteo Renzi che, da Napoli, ha lanciato frecciatine velenose. «Firenze è la città meno adatta ad ospitare i sovranisti perché per definizione è la città più universale, che da sempre deve il suo successo al fatto di essere al centro di commerci internazionali. L’idea che Salvini porti i leader sovranisti lì, significa che nonostante le frequentazioni familiari, di Firenze non ci ha capito nulla». Ma la risposta di Matteo Salvini non si è fatta attendere: «Non so quali altri movimenti politici italiani possano far convergere in una città italiana personalità di 12 paesi diversi per parlare di Europa, per parlare di futuro, di lavoro, di agricoltura, di giovani, di università, di arte, di cultura». Salvini si dice «orgoglioso» e il suo obiettivo resta quello di liberare l’Europa.