“La volevo solo per me”, le parole di Turetta al pm. Martedì i funerali di Giulia

“La volevo solo per me”, le parole di Turetta al pm. Martedì i funerali di Giulia

Durante il secondo interrogatorio, Filippo Turetta ha fatto una serie di confessioni al pm. Ha dichiarato di amare Giulia Cecchettin e di non poter vivere senza di lei. E quando l’ex fidanzata gli ha confermato che non sarebbero tornati insieme, che la loro relazione era ormai finita e che lei sarebbe andata via, lui ha deciso di ucciderla a coltellate. “Quella sera mi è scattato qualcosa in testa, ho perso la testa“, ha detto Turetta, dicendo di aver commesso un “fatto terribile” per il quale non ci sono scusanti, ribadendo di essere pentito, affranto e pronto a pagare quello che dovrà pagare in termini di giustizia.

Al pm, Turetta ha spiegato che quando si trovavano nella zona industriale di Fossò “l’ho rincorsa e l’ho colpita“. Giulia non ha avuto scampo. In pochi passi lui l’ha raggiunta, afferrata e accoltellata alle spalle, tra testa e collo, poi con il coltello da cucina ha affondato un colpo anche al torace. Questi sono alcuni dei passaggi dell’interrogatorio di Turetta, che per uccidere Cecchettin ha usato un solo coltello con una lama da 12 centimetri. L’altro coltello recuperato dagli investigatori, quello spezzato trovato nel parcheggio di Vigonovo, non l’avrebbe utilizzato. Queste le prime rilevanze emerse dall’autopsia.

Se Giulia “non poteva essere sua, allora non sarebbe stata di nessun altro“, era, secondo una fonte, il pensiero fisso di Turetta fino a un omicidio che non può avere nessuna giustificazione. “Quello di Giulia è un evidente caso di femminicidio, all’idea di un abbandono da parte di lei, Filippo non è stato in grado di contenere il lato emotivo e ha agito con un ‘overkilling‘, un’azione cioè maggiorata rispetto a quella necessaria per uccidere“, ha spiegato la criminologa Flaminia Bolzan all’Adnkronos. Davanti alla pubblica accusa parla di “amore” per Giulia e si dice “incapace di accettare la fine di quella storia”, una relazione chiusa dalla ragazza la scorsa estate. A chi lo guarda e lo ascolta Filippo mostra tratti di gelosia e più volte usa l’aggettivo “mia” per raccontare di chi ha ucciso. La procura di Venezia ha dato il nulla osta per il funerale marttedì novembre alle ore 11 alla basilica di Santa Giustina in Prato della Valle, a Padova.

Leave a comment

Your email address will not be published.