Tenuti in scacco con una pistola, aggrediti e minacciati da due persone che si erano introdotte di nascosto in casa loro per rapinarle. Questa la disavventura occorsa nelle scorse ore ad un nucleo familiare di Caserta. L’episodio in questione si sarebbe svolto in particolare nel paese di Villa Literno, dove vivono padre, madre e figlio protagonisti di questa vicenda. Secondo quanto dichiarato da Vincenzo Sagliocchi, figlio della coppia, alla testata online CasertaNews, tutto è iniziato in una serata all’apparenza come tante altre, se non altro fino a quando alcuni cittadini stranieri non si sarebbero introdotti nella villa di loro proprietà. La famiglia è attiva nella grande distribuzione di carburanti e il sospetto degli inquirenti è che i rapinatori ne fossero al corrente: erano evidentemente consapevoli di potersene andare con un buon bottino, potenzialmente. Sulla base di quanto ricostruito, dopo essere entrati furtivamente nell’abitazione, i due malviventi si sarebbero subito diretti verso le camere da letto dei padroni di casa, minacciandoli.
“Erano due stranieri con accento dell’Est Europa: si sono introdotti in casa passando dal tetto mansardato che è collegato con le restanti camere dell’abitazione – ha raccontato Sagliocchi – sono venuti da me e hanno cercato di legarmi. Non ci sono riusciti e ho cercato di mantenere il più possibile la calma. Si sono diretti poi dai miei genitori in camera da letto e li hanno maltrattati e spintonati. Sotto minaccia di una pistola ci hanno detto di aprire la cassaforte. Hanno portato via qualche migliaio di euro che avevamo in casa e qualche gioiello”. Non è tutto, perché i due malviventi non si sarebbero a quanto pare limitati al colpo: Sagliocchi sarebbe infatti stato colpito con il calcio della pistola.
Un gesto che i due stranieri avrebbero compiuto poco prima di darsi alla fuga, forse per scoraggiare i rapinati dal lanciarsi in eventuali tentativi di inseguimento. “Prima di fuggire ci hanno detto che ci avrebbero ammazzato se ci fossimo mossi. Io sono stato colpito col calcio della pistola alla testa. Fortunatamente non sono svenuto – ha proseguito Sagliocchi – i rapinatori sono fuggiti prendendo un’auto del nostro dipendente parcheggiata nel piazzale di casa nostra. L’hanno abbandonata pochi chilometri più avanti. Ho avuto paura che ci ammazzassero. È stata un’esperienza terribile. Ancora tramortito ho chiamato i carabinieri e mi sono recato in ospedale. I miei genitori sono rimasti immobili per il terrore”. Sul caso stanno indagano i carabinieri della compagnia di Casal di Principe: a breve potrebbero quindi esserci ulteriori sviluppi.