Carne coltivata, Mattarella firma. Smacco per la sinistra anti-italiana

Caccia, no di Lollobrigida. Fdi ritira la proposta

«La festa può attendere». Repubblica era convinta che il presidente Sergio Mattarella non volesse firmare la legge contro la carne sintetica. Difficile, nella storia politica recente, trovare una smentita così rapida. Ieri il capo dello Stato ha firmato. E la maggioranza di governo, Fdi in testa, ha esultato per l’ennesima vittoria politica di questa fase. «Da oggi l’Italia diventa ufficialmente la prima nazione al mondo a contrastare attivamente la produzione di carne coltivata, con una norma che ne vieta la produzione, la commercializzazione e l’importazione», ha dichiarato, subito dopo la promulgazione, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida (nel tondo).

Il capogruppo alla Camera di Fdi Tommaso Foti ha anche intravisto un significato simbolico: «Come annunciato dal ministro Lollobrigida, il provvedimento è stato notificato all’Europa, con la successiva promulgazione da parte del Colle. Questa è una grande vittoria del governo Meloni che spazza via le fake news montate ad arte nelle scorse settimane e anche oggi da certa stampa nazionale e dalle opposizioni, che speravano disperatamente in un affossamento della Legge Lollobrigida-Schillaci». Per il centrodestra, anche le tempistiche della notifica all’Ue hanno un loro peso.

Da sinistra, come spesso accade, tifano contro il made in Italy, carne compresa. «Il ddl contro la carne coltivata fa parte di quel disegno complessivo di questo governo di rendere l’Italia un Paese arretrato, antiscientifico e anti-libertà economica. L’Ue sanzionerà l’Italia e tutti i cittadini pagheranno la miopia dell’esecutivo», ha commentato Riccardo Magi, leader di + Europa. L’opposizione, almeno sotto il profilo mediatico, non intende rassegnarsi. Ma l’esecutivo Meloni ha anche un altro obiettivo: fare del ddl sulla carne coltivata un esempio imitabile in altri Paesi dell’Ue.

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