“Il mostro non sono io, il mostro è lui perché la denuncia non la doveva fare“. Sarebbe stata questa la replica agghiacciante di un 69enne finito a processo davanti al Tribunale di Roma con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di due nipoti minorenni. Nella specifico, la procura capitolina contesta all’uomo di aver costretto il ragazzino, 15 anni, a subire atti sessuali – gli avrebbe proposto anche un rapporto intimo completo – e di essersi denudato davanti alla sorellina 12enne di quest’ultimo.
Le presunte violenze sui nipoti
Stando a quanto riporta Repubblica, le presunte violenze (il processo è ancora alle battute iniziali) si sarebbero consumate dal 2016 al 2020. I ragazzini venivano affidati allo zio materno quando i genitori erano al lavoro. Ad accorgersi che qualcosa non andava è stata la preside dell’istituto frequentato dal 15enne. Anche le insegnanti aveva notato che il ragazzo era diventato profondamente inquieto e sofferente. A quel punto i genitori si sono sono rivolti a uno psichiatra nel tentativo di aiutarlo. Durante i colloqui con lo specialista l’adolescente ha vuotato il sacco, raccontando di essere stato abusato sessualmente dallo zio. Subito dopo è scattata la denuncia.
La replica dello zio: “Non doveva denunciare”
Nell’udienza di ieri il 69enne, che al momento si trova in carcere, ha risposto alle domande della pm Maria Gabriella Fazi. “Sì, mio nipote mi ha toccato, gliel’ho chiesto io. Il motivo? Non lo so, ho sbagliato“, avrebbe ammesso. Poi ha aggiunto: “Ma lui non ha avuto nessun danno, la denuncia uno la fa se ha un danno“. Quindi avrebbe accusato il ragazzino di averlo messo nei guai con la giustizia: “Ci rendiamo conto che mi ha mandato in galera, ma che sono un criminale io?“.
La sorellina del 15enne
In questa brutta storia sembrerebbe esserci finita di mezzo anche la sorellina del 15enne. Secondo l’accusa, il 69enne si sarebbe denudato davanti agli occhi della piccina. Circostanza che l’uomo ha negato sostenendo di non aver mai sfiorato, neanche lo sguardo, la nipote. “Era una bambina, mio nipote l’ha voluta coinvolgere nella denuncia perché è malvagio“, si è difeso. All’udienza di ieri i due ragazzi non erano presenti. Durante il processo saranno utilizzati i verbali dell’audizione protetta, in modo da evitargli di rivivere il trauma.