Una giornata di lavoro si era conclusa da poco e stava tornando a casa, ma alla sua abitazione non tornerà. È il destino tragico di Susanna Celentano, 63 anni, che nel tardo pomeriggio di mercoledì 29 novembre è stata schiacciata da un tir impegnato in una manovra di retromarcia, mentre lei stava aspettando l’autobus alla fermata di via Albert Einstein, a Campi Bisenzio, nel Fiorentino. La donna sarebbe morta a causa di un trauma toracico e i sanitari del 118, al loro arrivo, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
I carabinieri sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente e, nel frattempo, l’autista del mezzo pesante è stato sottoposto al test alcolemico ed è risultato negativo. Il tir è stato posto sotto sequestro dai carabinieri e i sindacati hanno annunciato un’ora di sciopero per venerdì, in segno di protesta contro la mancanza di misure di sicurezza in via Einstein.
Secondo le prime ricostruzioni, la Celentano aveva da poco finito il suo turno di lavoro alla Leonardo (ex Finmeccanica) e per tornare a casa ha raggiunto la fermata dell’autobus situata davanti allo stabilimento della Galileo, azienda specializzata nella produzione di arredi per gli ambienti interni. Mentre attendeva l’arrivo del mezzo di linea, in via Einstein sarebbe sopraggiunto un tir che, forse per entrare in qualche parcheggio, ha eseguito la retromarcia. La dinamica dell’incidente è ancora incerta, ma nel muoversi all’indietro, il conducente si sarebbe avvicinato troppo alla fermata con il semirimorchio fino a coprire la visuale della donna, motivo per cui non si sarebbe accorto della sua presenza. La 63enne è stata travolta e sarebbe morta sul colpo. La procura di Firenze ha predisposto l’invio della salma all’istituto di medicina legale di Firenze per effettuare l’autopsia e confermare l’ipotesi di decesso per trauma toracico.
I sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil territoriali hanno espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia. L’agitazione da loro indetta riguarda le condizioni in cui versa via Einstein, denunciate da tempo:“La lavoratrice è morta in itinere, appena uscita dal lavoro. È un fatto gravissimo e inaccettabile perché da anni le Rsu di Leonardo e le organizzazioni sindacali denunciano la pericolosità di quella fermata e dei rischi legati alla mobilità antistante lo stabilimento: strade piene di buche, prive di marciapiedi, attraversate continuamente da grandi tir e poco percorribili sia in bicicletta che a piedi. Oggi siamo quindi addolorati, ma soprattutto arrabbiati, per non essere stati ascoltati”. Nel loro comunicato, le sigle sindacali hanno aggiunto che, già nel 2019, avevano esposto il problema all’allora sindaco Emiliano Fossi, oggi parlamentare del Pd, ma delle promesse fatte in merito al miglioramento della viabilità, nessuna di queste si sarebbe realizzata.