Ad ascoltare i comizi di Elly Schlein, i timori avanzati dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, andrebbero derubricati a “complotti immaginari”. Carta straccia, insomma. Poi, però, c’è la realtà che ti viene a sbattere addosso. E la realtà è un gup di Roma che, per il caso dell’anarchico Alfredo Cospito, si mette a rinviare a giudizio il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. E poco importa se, per ben due volte, il pm aveva chiesto l’archiviazione del procedimento, il magistrato capitolino ha comunque deciso di tirare dritto e andare a processo.
L’accusa mossa contro Delmastro è rivelazione del segreto d’ufficio. Ma poteva benissimo essere anche un’altra. All’opposizione non interessa granché. Ai giallorossi basta lanciare l’assalto alla diligenza al grido “dimissioni subito!”. Richiesta di dimissioni per Delmastro ma anche pressing sul Guardasigilli Carlo Nordio nelle cui mani giace la riforma della giustizia. Tutto da copione. E qui monta più di un sospetto: che la sola carta straccia sia l’invettiva della Schlein; che nell’aria giri il “grande pericolo dell’opposizione giudiziaria”; che sotto sotto ci sia, come denunciato da Crosetto, “una corrente della magistratura” che briga per fermare la Meloni.
Per carità, può essere solo una coincidenza. Ma il rinvio a giudizio di Delmastro appare tutt’altro che casuale. Nel mirino le conversazioni in carcere tra Cospito e due malavitosi confidate da Delmastro al deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli e da quest’ultimo lette in Aula. Apriti cielo. Vicenda chiarita da entrambi ma non per l’opposizione. E così ad armare piazzale Clodio ci ha pensato il verde Angelo Bonelli che ha presentato un esposto contro il sottosegretario alla Giustizia. Esposto che per il pm avrebbe dovuto essere tranquillamente archiviato ma che prima il gip Emanuela Attura e poi il gup Maddalena Cipriani hanno deciso di andare avanti. E arriviamo al rinvio a giudizio di oggi.
Il processo si aprirà il prossimo 12 marzo. “Se conosco bene questo Paese mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle europee”, aveva abbozzato Crosetto nei giorni scorsi. I tempi coincidono. Già la sinistra si è mossa per far fuori (almeno mediaticamente) Delmastro. Come da prassi hanno presentato la mozione di sfiducia. Un elemento di disturbo visto che, ovviamente, non hanno i numeri per farla passare. L’obiettivo non è tanto quello di farlo cadere quanto piuttosto indebolire il governo e colpire la Meloni. In attesa che l’opposizione giudiziaria faccia la mossa successiva mettendo nel mirino il prossimo esponente dell’esecutivo.