Follia in Valle d’Aosta. “È un nome fascista”. E Cervinia diventa Le Breuil

Follia in Valle d'Aosta. "È un nome fascista". E Cervinia diventa Le Breuil

Se l’isteria della sinistra ci ha abituati a tenere in vita il fantasma dell’emergenza fascismo per fini elettorali, non si pensava che anche su una celebre località sciistica potesse abbattersi la scure dei rossi. Cervinia, frazione del comune di Valtournenche in Valle d’Aosta e che ogni anno attira sciatori da tutto il mondo, non si chiamerà più così, ma assumerà il suo nome originario che è Le Breuil. La motivazione? Il nome Cervinia è stato coniato in epoca fascista, nel 1934 per la precisione, quando il regime di Benito Mussolini aveva preso l’iniziativa di italianizzare i nomi dei paesi e delle città che si trovavano a pochi chilometri dal confine con altri Paesi.

La decisione sarebbe stata presa dal presidente della giunta regionale della Valle d’Aosta, Renzo Testolin, con un suo provvedimento. La scelta del governo regionale giunge dopo che il precedente consiglio comunale di Valtournenche, guidato dal sindaco da Jean-Antoine Maquignaz, avevo chiesto alla regione di prendere in considerazione la possibilità di riconoscere alla frazione il nome originario. Testolin è in carica come presidente dal 18 gennaio 2023 dopo che il suo predecessore, Erik Lavévaz, aveva dato le dimissioni, ma già nel biennio 2019-20 aveva ricoperto la più alta carica all’interno della giunta valdostana. Il partito a cui appartiene è l’Union Valdotaine, partito di ispirazione autonomista e presente solo nella regione di Aosta, che sebbene non faccia parte ufficialmente di coalizioni, quasi sempre si è spesso alleato a livello locale con il centro-sinistra italiano.

La località che sorge ai piedi del Cervino è da sempre considerata una delle principali mete per gli amanti dell’alpinismo e dello sci. A seguito della prima e della seconda salita al Monte Bianco nel 1865, la frazione alpina vide accrescere il suo afflusso turistico e nel 1867 fu aperto il primo rifugio. Nella zona iniziarono a sorgere i primi alberghi e la località iniziò a trasformarsi in meta turistica. Nel 1939 venne realizzata una funivia che saliva ai 3480 m tra i ghiacci perenni del Plateau Rosa, al confine con la Svizzera. Si trattava di uno degli impianti più moderni del mondo e il più alto d’Italia. Nei pressi del Plateau Rosa venne costruito anche un osservatorio per la fisica dei raggi cosmici e per la fisica dell’atmosfera terrestre, oggi utilizzato come stazione di ricerca. Il resto è storia.

Per questo, i residenti e gli appassionati di alpinismo sono preoccupati che il cambio di nome possa rappresentare un danno d’immagine per il turismo e la notorietà che Cervina si è costruita in tutto il mondo. Per non parlare dei residenti che dovranno rifare tutta le documentazioni che ora riportano entrambi i nomi della frazione, vale a dire L Breuil-Cervinia. La parola finale spetta al neo sindaco, Elisa Cicco, che dovrà decidere se tutelare uno dei luoghi simbolo delle montagne italiane o se invece restaurare il nome francese per non lasciare più traccia del passato e della storia.

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