Lo 0,09% contro Kim: le strane elezioni in Corea del Nord

Lo 0,09% contro Kim: le strane elezioni in Corea del Nord

In Corea del Nord lo 0,13% degli elettori ha sostenuto candidati differenti da quelli ufficiali durante le ultime elezioni tenutesi nel Paese per il rinnovo dei consigli cittadini. Lo 0,09% ha invece espresso un voto di dissenso alle elezioni provinciali andate in scena la scorsa domenica. La notizia, comunicata dalle autorità elettorali nordcoreane, è una rara menzione ufficiale del dissenso anche se gli analisti hanno liquidato il tutto come un tentativo di Pyongyang di trasmettere un’immagine di normalità, anziché un effettivo segnale politico.

Le ultime elezioni in Corea del Nord

Parlando dei risultati delle elezioni di domenica dei deputati alle assemblee popolari regionali, i media statali della Corea del Nord hanno riferito che lo 0,09% e lo 0,13% hanno votato contro i candidati selezionati rispettivamente per i consigli provinciale e comunale. Un totale di 27.858 lavoratori, contadini, intellettuali e funzionari sono stati eletti nuovi deputati.

Tra gli elettori che hanno preso parte allo scrutinio, il 99,91% ha votato per i candidati a deputati alle assemblee popolari provinciali e il 99,87% ha votato per i candidati a deputati alle assemblee popolari cittadine e provinciali“, ha scritto l’agenzia di stampa statale Kcna.

I consigli municipali e provinciali della Corea del Nord svolgono perlopiù funzioni di mera ratifica formale dei provvedimenti varati a livello centrale; le autorità elettorali nordcoreane sono solite certificare in occasione delle elezioni un’affluenza alle urne superiore al 99%.

Le elezioni di questo mese segnano la prima volta che la Corea del Nord fa riferimento ai voti dissenzienti nei sondaggi locali dagli anni ’60, ha sottolineato un funzionario del ministero dell’Unificazione della Corea del Sud che si occupa delle relazioni con il Nord. Tenute ogni quattro anni, le ultime elezioni regionali sono state anche le prime da quando la Corea del Nord ha rivisto la sua legge elettorale in agosto per consentire più candidati.

Cosa ci dice il voto nordcoreano

La rappresentazione di una società più democratica, in particolare rispetto alla Corea del Sud e agli Stati Uniti, mira a rafforzare la legittimità e l’autenticità del regime sulla scena mondiale“, ha spiegato il think tank Asia Pacific Foundation of Canada. Una foto diffusa dai media statali mostrava il presidente nordcoreano Kim Jong Un mentre votava, in piedi davanti a due scatole: una verde per l’approvazione e l’altra rossa per il dissenso. “Il voto discreto rimarrà probabilmente limitato poiché le caselle continueranno ad essere attentamente monitorate“, ha proseguito il report, aggiungendo che il processo di selezione dei candidati rimarrà strettamente controllato da Pyongyang.

L’affluenza alle urne, ha fatto sapere Reuters, è leggermente scesa al 99,63% dal 99,98% di quattro anni fa, un segnale che secondo gli analisti potrebbe indicare un lieve indebolimento del controllo statale in un Paese in cui il voto è considerato obbligatorio. Nelle elezioni per la nomina dei deputati alle assemblee locali del luglio 2019, ha ricordato l’agenzia sudcoreana Yonhap, l’affluenza alle urne era stata del 99,98% e il 100% aveva votato per i candidati. Nel marzo dello stesso anno, la Corea del Nord aveva riportato un’affluenza alle urne del 99,99% e un consenso del 100% alle elezioni per selezionare i deputati dell’Assemblea popolare suprema, il parlamento del Paese.

Un calo dell’affluenza alle urne alle recenti elezioni rispetto a quattro anni prima potrebbe, come detto, indicare che il controllo della Corea del Nord sul suo popolo potrebbe essersi indebolito, e che il numero di cittadini che sfuggono al controllo statale è aumentato, secondo quanto riportato dal Korea Institute for National Unification.

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