Con un colpo di spugna la sinistra europea cancella il Qatargate. In un primo momento si è provato a minimizzare il più grande scandalo di corruzione che ha investito le istituzioni europee, poi si è cercato di non parlarne, ora addirittura si vuole cancellarlo. È quanto avvenuto ieri al Parlamento europeo dove la commissione Libertà civili ha bocciato due emendamenti, uno di Renew e uno del Ppe, sulla trasparenza delle Ong che menzionavano il Qatargate. Nell’emendamento del Ppe si sottolineava «la mancanza di trasparenza» che «consente ad attori potenti di istituire e/o finanziare Ong che ricevono finanziamenti dell’Ue in più Stati membri e/o di servirsi di tali Ong per promuovere narrazioni false, anche tramite la disinformazione, con il chiaro scopo di influenzare la politica dell’Ue attraverso diversi attori, come è accaduto nel caso del Qatargate».
Così, invece di citare lo scandalo che ha investito i socialisti europei, si è preferito approvare un generico emendamento di compromesso in cui ci si riferisce «recenti accuse di corruzione che hanno coinvolto le istituzioni Ue» sottolineando la «necessità di prestare maggiore attenzione al controllo e alla trasparenza dei finanziamenti dell’Ue». Come spiega l’europarlamentare di Fdi-Ecr Vincenzo Sofo «il parere approvato oggi dalla commissione Libe del Parlamento europeo sulla relazione, circa la trasparenza e la responsabilità delle Ong finanziate dal bilancio Ue, sconfessa tutta la retorica fatta dopo lo scandalo del Qatargate».
Basti pensare che solo nel 2002 l’Unione europea ha stanziato ben 2,6 miliardi di euro di fondi comunitari alle organizzazioni non governative, in molti casi sappiamo poco o nulla sui reali scopi, se ci sono ingerenze straniere e sull’effettivo utilizzo delle risorse. «Il Qatargate – continua Sofo ci ha mostrato quanto sia pericolosa tale carenza di trasparenza e di responsabilizzazione. Eppure, al di là di qualche frase di circostanza, il parere votato oggi ha rimosso ogni riferimento al Qatargate e di fatto ostacola l’attuazione di nuove norme che aumentino la trasparenza sulle fonti di finanziamento».
Secondo l’europarlamentare della Lega Annalisa Tardino, coordinatrice ID in commissione Libe: «Non solo viene fatto sparire il Qatargate come se non fosse mai esistito – forse perché ha coinvolto loro – ma il testo viene infarcito di inviti a istituzioni Ue e Stati membri a proteggere le Ong». La sensazione è che la sinistra, in vista delle elezioni europee, voglia far dimenticare il prima possibile lo scandalo. Al tempo stesso però è lecito chiedersi se ci sia una reale volontà di mettere un argine al sistema di finanziamento delle Ong non sempre trasparente foraggiato con i soldi dei contribuenti europei.