Uccisa a colpi di mazza da cricket dal marito: il massacro choc

A destra Noemi Schiraldi, il carabiniere che ha bloccato l'omicida

Choc a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma. Una donna indiana di 66 anni, Meena Kumari, è morta dopo essere stata picchiata a sangue dal marito con una mazza da cricket. Vani i tentativi di soccorso da parte del 118, il decesso è sopraggiunto prima del trasporto in ospedale. Il marito è stato bloccato da un carabiniere donna, Noemi Schiraldi, e ora si trova in caserma a disposizione dell’autorità giudiziaria.

L’aggressione mortale

Stando a quanto riporta l’Ansa, la feroce aggressione si è consumata attorno alle 9.30 di martedì 28 novembre in un appartamento di via Trento, a Salsomaggiore Terme, dove vive la coppia. Il marito, armato con una mazza da cricket, avrebbe colpito ripetutamente alla testa la moglie, anche di fronte ad alcuni familiari. Nel tentativo di sfuggire alle botte la 66enne è uscita in strada, ma lui l’ha raggiunta e ha continuato a colpirla. Le urla disperate hanno attirato l’attenzione di un carabiniere donna, nella circostanza libera dal servizio, che si è precipitata sul posto. La militare è riuscita da sola a bloccare il presunto assassino, poi sono intervenuti gli altri colleghi che lo hanno arrestato. Nonostante l’intervento tempestivo del 118, allertato dai vicini, per la vittima non c’è stato nulla da fare.

Il racconto del carabiniere: “Ho sentito le urla dalla strada”

Ho sentito le urla dalla strada, ho deciso di intervenire immediatamente. Ho trovato la porta dell’appartamento aperta e ho visto un corpo riverso. All’interno c’era un uomo che impugnava una mazza e che ha colpito la donna al volto, nonostante io fossi entrata“. Lo racconta all’Adnkronos Noemi Schiraldi, 31 anni, da quattro anni in servizio alla stazione di Salsomaggiore, che questa mattina ha bloccato e disarmato l’aggressore. “A quel punto mi sono avvicinata all’uomo, mi sono qualificata – continua Schiraldi –e ho intimato di allontanarsi. Non ha opposto resistenza, io allora ho atteso l’arrivo dei colleghi e mi sono assicurata che stesse arrivando il 118“. Poi conclude: “Mi sarei augurata che fosse finita diversamente, sono dispiaciuta ma ho fatto quello che potevo“.

I vicini della coppia: “Lui sembrava un nonno perfetto”

Marito e moglie erano entrambi di nazionalità indiana. Si erano trasferiti a Salsomaggiore qualche anno fa e, a detta dei vicini di casa, sembravano una coppia tranquilla. Di certo, nessuno avrebbe mai immaginato un epilogo così drammatico. “Lui era in pensione, – ha raccontato una ragazza ai microfoni del Tg regionale – Tutti i giorni portava fuori il cane. Tutto il giorno stava in giro con i nipoti, sembrava un nonno perfetto. Non l’avrei mai detto“.

Il sindaco di Salsomaggiore: “Violenza male intollerabile”

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Salsomaggiore Terme, Luca Musile Tanzi, con un messaggio affidato ai social. “Oggi per Salsomaggiore si scrive una pagina triste. – si legge nel post su Facebook – Quello che è accaduto questa mattina è un fatto gravissimo: nonostante si continui a ripetere che ‘non deve più succedere puntualmente ci troviamo di fronte sempre allo stesso copione. La violenza domestica è un male intollerabile che non dovrebbe mai trovare spazio nelle nostre vite“.

Come società – scrive ancora il sindaco – dobbiamo impegnarci a combattere contro qualsiasi forma di violenza e lavorare insieme per creare un ambiente sicuro per tutti. Questo tragico evento ci ricorda l’importanza di essere vigili, di intervenire quando vediamo segnali di pericolo e di promuovere una cultura della vita e del rispetto. Voglio ringraziare il carabiniere che, per prima, ha cercato di fermare la violenza del marito della vittima: un’azione coraggiosa che, purtroppo, non è bastata a salvare la vita alla donna. Auspichiamo che giustizia sia fatta e che chi è responsabile di questo atto sia tenuto a rispondere delle proprie azioni di fronte alla legge“.

Gaetana Russo, onorevole FdI: “Certezza della pena”

Ci siamo tutti stretti – afferma in un comunicato stampa Gaetana Russo, onorevole di FdI eletta a Salsomaggiore – qualche giorno fa al dolore della famiglia di Giulia Cecchettin e alle famiglie delle 106 donne uccise dall’inizio dell’anno, per mano di mariti, compagni, corteggiatori, e nel celebrare la giornata contro la violenza sulle donne, la politica si è impegnata a muoversi per mettere fine a quella che sembra una strage infinita, non più silenziosa, dirompente, brutale e colpisce donne di tutte le età ed estrazioni sociali“.

È necessaria – continua Russo – una piena ed efficace applicazione del Codice Rosso, misure di prevenzione, certezza della pena, sostegno ai centri antiviolenza, alle forze dell’ordine e formazione nelle scuole, ma il femminicidio è soprattutto un problema culturale, una concezione del possesso che nulla ha che fare con l’amore, ed è evidente che rappresenti un nervo scoperto tanto più per chi è ai margini della società, in condizioni di povertà, in contesti di immigrazione che rivelano un’integrazione sociale che è sulla carta, ove molto spesso le dinamiche di “potere’ nei ruoli familiari sono accentuate“.

Differenza Donna: “Dobbiamo fermare questa strage”

La violenza maschile contro le donne non risparmia nessuna, non è una questione di ceto sociale, età o geografia. Oggi un altro femminicidio, agito da un uomo che ha pensato, come gli altri, di poter decidere della vita di una donna. Fermiamo questa strage mettendo in campo strumenti adeguati, perché le leggi ci sono: mancano formazione, sensibilizzazione, maggior numero di centri antiviolenza, case rifugio, sostegno economico vero alle donne che vogliono uscire dalla violenza, una azione strutturale di cultura nelle scuole e nei luoghi di lavoro“. Lo dice all’Adnkronos Elisa Ercoli, presidente dell’associazione “Differenza Donna”, per le donne vittime di violenza, commentando il brutale femminicidio.

Serve lavoro per le donne, – continua Ercoli – serve una distribuzione del lavoro di cura, serve annullare tutte le discriminazioni di genere, serve ridurre i numeri della disoccupazione femminile che ci vedono ultimi in Europa. Questo chiediamo al Governo, con rinnovata forza“.

Casa Internazionale delle donne: “Violenza è trasversale”

Credo che la strada sia segnata, la grande manifestazione di sabato l’ha segnata e ce la faremo“. Così all’Adnkronos Maura Cossutta, presidente della Casa internazionale delle donne, a proposito dell’omicidio di Meena Kumari. “La violenza contro le donne sia trasversale, – spiega Cossutta – non centrano le culture di riferimento, culture che accettano e legittimano il dominio, il controllo sulla vita, sui comportamenti delle donne: è trasversale, bianchi neri, bengalesi o altoatesini, assolutamente trasversale. Contro la violenza sulle donne è stato detto tutto e scritto tutto. – conclude – Ora bisogna che si dia più potere alle donne ma nella società, ora serve valorizzare proprio il ruolo della donna, la libertà delle donne. Non è solo un problema di quote, le donne devono contare, la parola pubblica delle donne deve contare, sono gli uomini che devono arretrare non noi, non le donne“.

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