Da Veltroni a Bersani: quella “sinistra” passione per il cinema

Da Veltroni a Bersani: quella "sinistra" passione per il cinema

Dai banchi del Parlamento al cinema è un attimo. “Vi assicuro che non farò l’attore”, è la promessa di Pier Luigi Bersani, ex ministro ed ex segretario del Pd che, conclusa la sua carriera politica, sbarca nelle sale cinematografiche recitando nel corto Coupon, il film della felicità di Agostino Ferrente.

“L’ho fatto perché penso che l’autoironia sia un meccanismo di salute mentale da consigliare anche i miei colleghi”, ha spiegato Bersani durante la presentazione del film dove interpreta più ruoli: un manifesto, un salumiere, un cassiere di un supermercato, un giocatore di bocce e un rider. Ma anche un altro ex segretario del Pd, Walter Veltroni, è al cinema nelle vesti di regista DallAmeriCaruso, il docu-film sulle riprese integrali del famoso concerto al Village Gate di New York tenuto da Lucio Dalla nel 1986. Veltroni è già stato ospite di Fiorello e nel week-end sarà da Fabio Fazio, ma non è certamente un neofita del mondo del cinema. Anzi, da quando nel 2013 ha lasciato la politica, Veltroni ha girato già ben 13 pellicole tra film e documentari. Sempre quest’anno è uscito nelle sale anche Quando, diretto da Veltroni e tratto dal suo omonimo romanzo.

Il destino degli ex segretari del Pd (ma non solo) è, infatti, sempre segnato: se non è il cinema, è la letteratura. Veltroni, d’altro canto, è sempre stato uno scrittore molto prolifico: solo negli ultimi tre anni ha pubblicato ben sette libri, l’ultimo dei quali si intitola Buonvino tra amore e morte. È, poi, ben nota la passione degli altri esponenti del Pd per la scrittura. Dario Franceschini, per esempio, ha già all’attivo ben otto opere già pubblicate e nel 2006 ottenne alcuni riconoscimenti per il suo romanzo “Nelle vene quell’acqua d’argento”. Esattamente un anno fa, invece, l’ex ministro dei Beni Culturali uscì con il libro “Con la cultura non si mangia?”, ma furono parecchi i democratici che in quel periodo invasero pacificamente le librerie italiane con una serie di saggi politici da far rabbrividire Harry Kissinger. Massimo D’Alema scrisse con “A Mosca l’ultima volta. In viaggio con Enrico Berlinguer”, mentre l’ex eurodeputato Goffredo Bettini, deus ex machina di tutti i candidati sindaci del centrosinistra a Roma, pubblicò “A sinistra. Da capo”.

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