Lazio a nervi tesi. Da Lotito a Sarri c’è un’aria da resa dei conti

Lazio a nervi tesi. Da Lotito a Sarri c'è un'aria da resa dei conti

Un confronto interno, con le parole ferme della società dopo l’ennesima figuraccia («sconfitti in undici contro uno, basta o salteranno teste», così il patron Lotito), e un Maurizio Sarri pronto a ripartire senza fare sconti a nessuno. «D’ora in avanti non ci saranno più vecchia e nuova guardia, bisogna resettare tutto e lo faremo senza alcun tipo di remora. Il club è intervenuto in maniera tosta, ora la squadra risponda sul campo», così il tecnico della Lazio alla vigilia della sfida di Champions con il Celtic fondamentale per il passaggio del turno. La vittoria e il ko del Feyenoord in casa con l’Atletico Madrid significherebbe qualificazione agli ottavi. In campionato il bilancio è in deficit: 17 punti in 13 gare – mai così male dal 2013 – appena 14 reti segnate. Decisamente migliore in Europa (7 punti in 4 sfide) con la sola trasferta di Rotterdam da cancellare.

Questione di approccio mentale, sottolinea Sarri, forse l’impegno di Coppa dà più motivazioni. Di sicuro, dopo aver sollecitato l’intervento del club (arrivato tramite il ds Fabiani) ed essersi detto pronto a farsi da parte se il problema è lui, ieri ha escluso suoi errori: «Mi sono confrontato con lo staff, abbiamo concluso che stiamo svolgendo il nostro lavoro nello stesso modo in cui lo abbiamo fatto negli anni scorsi». Dunque, si va avanti così senza pensare a cambi di modulo o altre soluzioni: «Se avessi dato retta alle parole di stampa e tifosi negli anni sarei rimasto ad allenare in Eccellenza toscana…».

I consueti alti e bassi, male cronico della Lazio, possono ancora frenare la squadra: «È un problema di ambiente. Quest’anno eravamo partiti bene con il ritiro, deve essere successo qualcosa dopo…». Intanto infermeria ancora piena e il portiere Provedel che, solo per precauzione, ha saltato i due allenamenti di ieri.

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