Bce non molla sui tassi. Buffett prevede la crisi

Bce non molla sui tassi. Buffett prevede la crisi

Tassi di risparmio delle famiglie ai minimi storici; accentuazione dell’inversione della curva dei rendimenti; indici manifatturieri sempre più depressi; contrazione dei prestiti bancari. E, come se tutto ciò già non bastasse, la più grande insegna al neon con la scritta Recession is coming è quella appesa da Warren Buffett alla porta di Berkshire Hathaway, che ha smobilitato buona parte degli asset per riempirsi di liquidità, ora pari al 52%. Nel modo reale va così. In quello di Christine Lagarde lo sguardo è puntato in un’unica direzione, la solita: «Non è il momento di cantare vittoria» contro l’inflazione, ha spiegato ieri la presidente della Bce davanti all’Europarlamento.

Seppur i prezzi al consumo siano in rallentamento (al 4,2% in ottobre), «le prospettive a medio termine rimangono circondate da notevole incertezza», col rischio di qualche colpo di coda «nei prossimi mesi, principalmente a causa di alcuni effetti base». Tipo i salari, «un fattore chiave che guida l’inflazione interna», anche se la Commissione Ue ha appena negato l’esistenza di una spirale prezzi-salari.

Dalle parti dell’Eurotower si continua dunque a navigare a vista. «Il Consiglio rivaluterà la sua posizione di politica monetaria a metà dicembre, sulla base di nuovi dati e proiezioni aggiornate, anche per il 2026», ha detto Lagarde. Ma nessuna sorpresa è prevista per la riunione del 14 dicembre. Quando, facendo i debiti scongiuri, la Bce terrà le bocce ferme. Dovrà però passare almeno un semestre prima del taglio al costo del denaro. «I tassi rimarranno così per un periodo di tempo sufficiente affinché ci portino all’obiettivo del 2% e noi non ci siamo ancora». Nel frattempo, peggiorerà un quadro congiunturale già fragile («Su base reale, il Pil si è contratto dello 0,1% nel terzo trimestre») e tensioni sul fronte delle finanze pubbliche potrebbero arrivare dal Patto di stabilità. Davanti alla proposta spagnola di riforma, l’ex capa del Fmi arriccia il naso: «Sono un po’ scettica per il suo livello di semplicità». A Madame piace il cubo di Rubik. Anche se poi, come con l’inflazione, non sa come risolverlo.

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