Fitto affossa mercato tutelato e idroelettrico

Fitto affossa mercato tutelato e idroelettrico

Niente da fare. La proroga del mercato tutelato dell’energia elettrica e le norme per allungare di vent’anni le concessioni idroelettriche a fronte di un piano di investimenti sono state espunte dal decreto Energia, approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Secondo quanto si apprende, sarebbe stato il ministro degli Affari Ue, Raffaele Fitto, a pretendere che i due articoli fossero stralciati, sebbene i negoziati con la Commissione europea su questa materia non siano neppure iniziati. Dunque, circa 10 milioni di utenti elettrici rischiano di essere messi all’asta con grave pregiudizio per gli operatori incumbent (ma italiani) come Enel a tutto vantaggio delle multinazionali presenti nel nostro Paese. La controllata del Tesoro (il Mef ha il 23,6%) con i suoi 20 milioni di clienti luce sarebbe particolarmente svantaggiata dal nuovo sistema proprio nel momento in cui l’ad Flavio Cattaneo sta portando avanti con successo la strategia di riduzione del debito generato dalla politica di investimenti del gruppo. Senza un intervento del governo o delle Camere, dall’11 dicembre si procederà all’indizione delle aste tra gli operatori con un sistema a turno unico per ciascuna delle 26 aree in cui è stata divisa l’Italia. Ognuna di queste zone ha una media di 220mila utenti e gli operatori potranno detenere un massimo del 30% delle utenze. Dal primo aprile la maggior tutela non ci sarà più.

Lo stesso discorso vale per il settore idroelettrico per il quale dovrebbero essere indette gare pubbliche per le concessioni, mentre in nessun altro Paese europeo si registra una simile apertura del mercato. Ad esempio, l’Austria prevede una durata delle concessioni di 90 anni, con riassegnazione alla scadenza al titolare uscente senza alcuna procedura di gara. In Svezia la durata è illimitata, senza possibilità di riassegnazione.

Presentando il dl Energia, ieri il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, ha dichiarato che il provvedimento «vale 27,4 miliardi di investimenti». Tra le varie misure, incentivi per 350 milioni per l’installazione di impianti fotovoltaici in aree idonee. Saranno, inoltre, rilasciate nuove concessioni per l’estrazione di idrocarburi. Per imprese come quelle della siderurgia, della carta e del vetro sarà possibile acquistare gas a un prezzo vantaggioso dai nuovi concessionari. Sono previste, infine, autocandidature per la realizzazione del Deposito nazionale delle scorie nucleari anche da parte di Comuni non ricompresi nelle aree idonee.

Leave a comment

Your email address will not be published.