L’esame preliminare di due decreti legislativi sulla giustizia, il decreto in favore dei lavoratori dello spettacolo ma non solo. Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto energia (“Disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia e il sostegno alle imprese a forte consumo di energia”). Al termine della riunione durata circa quaranta minuti, è stata raggiunta l’intesa sui punti più dibattuti, a partire dalla fine del mercato tutelato dell’energia: nel testo non è prevista la proroga perché “resta aperto il tavolo con l’Unione europea”. Ricordiamo che la deadline è fissata al 10 gennaio 2024 per il gas e al 1° aprile per l’elettricità.
Intesa anche sulla norma del decreto energia che permette agli enti locali italiani di autocandidarsi per ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari, mentre non sono state inserite le norme per le concessioni sull’idroelettrico. Come ricordato dal Sole 24 Ore, Bruxelles è in pressing per metterle tutte a gara, mentre l’esecutivo preferirebbe favorire le aziende che gestiscono impianti da anni. Altro nodo quello del progetto di un polo industriale al Sud per l’eolico: un piano da 420 milioni di euro dal 2024 al 2026 articolato su due porti del Mezzogiorno. Prevista inoltre una norma sui rigassificatori di Porto Empedocle e Gioia Tauro.
“Con il decreto Energia vogliamo liberare le grandi potenzialità del nostro Paese, per renderlo riferimento nel Mediterraneo sulle rinnovabili: un provvedimento che vale 27,4 miliardi di investimenti. Vogliamo sostenere famiglie e imprese, per renderle ancor più protagoniste di una transizione bilanciata e realistica”, la soddisfazione del ministro Gilberto Pichetto. Il titolare dell’Ambiente ha evidenziato che, in piena coerenza con il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, il governo sta lavorando per sostenere quei settori produttivi impegnati nel percorso di decarbonizzazione, fornendo ad esempio importanti risposte per migliaia di imprese a forte consumo di energia elettrica e gas. Il ministro forzista ha aggiunto: “Vogliamo accelerare lo sviluppo delle rinnovabili verso gli obiettivi 2030 spingendo le Regioni a realizzare impianti di rinnovabili con un fondo per opere compensative. Approviamo inoltre una norma per considerare di pubblica utilità, indifferibili e urgenti, le opere per la costruzione e l’esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido on-shore, nonché le infrastrutture connesse”.