Musk nel kibbutz degli orrori: “Bisogna fermare Hamas”

Musk nel kibbutz degli orrori: "Bisogna fermare Hamas"

Il governo israeliano e Elon Musk hanno raggiunto un accordo su Starlink. Il tycoon sudafricano, in visita a Tel Aviv, ha acconsentito a rendere disponibile la sua rete satellitare di connessione a Internet nella Striscia di Gaza solo con il permesso delle autorità dello Stato ebraico. La notizia è stata diffusa su X dal ministro delle Comunicazioni israeliano Shlomo Karhi: “Mi congratulo con Musk per aver raggiunto un’intesa di principio con il ministero delle Comunicazioni sotto la mia guida. Come risultato di questo importante accordo, le unità satellitari Starlink possono essere utilizzate in Israele solo con l’approvazione del ministero delle Comunicazioni israeliano, inclusa la Striscia di Gaza”.

A ottobre, il proprietario di SpaceX aveva dichiarato la sua intenzione di attivare il servizio nell’exclave palestinese per ripristinare le comunicazioni, interrotte con l’inizio dei bombardamenti israeliani, e facilitare il lavoro delle organizzazioni non governative. Un gesto, questo, simile a quello fatto dal miliardario poco dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, dove oggi Starlink è la colonna portante delle comunicazioni civili e militari di Kiev. L’idea, però, aveva incontrato l’opposizione delle autorità israeliane, che si erano dette pronte a impedire con ogni mezzo l’attivazione della rete satellitare nella Striscia. Secondo il governo di Tel Aviv, infatti, Hamas avrebbe potuto utilizzarla per i propri scopi. È probabile che Musk abbia fornito assicurazioni sufficienti sul monitoraggio e la sicurezza delle comunicazioni tali da convincere lo Stato ebraico.

Durante la sua visita, il fondatore di Tesla ha anche incontrato a Gerusalemme il presidente Isaac Herzog, con cui ha discusso della lotta all’antisemitismo sul suo social network. Il tycoon, infatti, è stato accusato di diffondere sentimenti anti-ebraici dopo aver risposto “Hai detto l’esatta verità” al post di un utente che accusava gli ebrei di “incoraggiare l’odio contro i bianchi”. Alla loro riunione hanno partecipato anche i parenti degli ostaggi ancora in mano ad Hamas.

Elon Musk si è recato poi a Kfar Aza, uno dei kibbutz più colpiti dagli attacchi dei terroristi il 7 ottobre, assieme al premier Benjamin Netanyahu. Il miliardario ha ascoltato le testimonianze dei sopravvissuti dell’insediamento, dove i primi soccorritori hanno trovato cadaveri di bambini decapitati e intere famiglie bruciate vive, ha parlato con l’attuale capo del Consiglio regionale Yossi Keren e con un portavoce delle Idf. Il tycoon è anche entrato nella casa dei Liebstein, il cui capofamiglia Ofir, all’epoca vertice della Regione, è stato ucciso dai macellai di Hamas. Al termine della visita, Musk ha commentato i piani del primo ministro israeliano, affermando che secondo lui “è perfettamente logico che coloro che sono intenzionati a commettere omicidi debbano essere fermati“. Il miliardario ha anche sottolineato che gli “piacerebbe aiutare” nella ricostruzione di Gaza, una volta terminato il conflitto.

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